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ingroia-antonio-big6di Miriam Cuccu - 17 luglio 2015
"I giornalisti dell'Espresso sono vittime di una fonte inaffidabile. Sulla Procura di Palermo ci metto la mano sul fuoco". Così commenta Antonio Ingroia, avvocato, commissario di Sicilia e-Servizi ed ex pm di Palermo, parlando a "L'aria d'estate" su La7 delle presunte intercettazioni che coinvolgerebbero il Presidente della Regione Rosario Crocetta e il medico personale Matteo Tutino. "La smentita da parte della procura non è stata mai così netta - ha aggiunto Ingroia - il procuratore Lo Voi è un magistrato serio, così come lo sono tutti i colleghi della Procura di Palermo. Se le telefonate fossero state coperte da segreto investigativo, se fossero esistite anche se penalmente non rilevanti, sarebbe stata detta un'altra cosa. Il comunicato è molto netto, chiaro e preciso, perciò credo che quella telefonata pubblicata sull'Espresso (Tutino che dice a Crocetta, riferendosi a Lucia Borsellino, "va fatta fuori. Come suo padre", ndr) non esista. Purtroppo, come a volte accade, i giornalisti sono stati vittime di qualche fonte inaffidabile".

E sul lasso di tempo trascorso dalla pubblicazione delle presunte intercettazioni e la smentita del procuratore: "E' la dimostrazione della serietà delle verifiche della Procura di Palermo" che hanno imposto di "ascoltare tutte le intercettazioni e solo alla fine di questo lavoro hanno fatto uscire il comunicato. Si parla - ha chiarito l'ex pm - di filoni secretati ma la procura ha detto che non esistono proprio agli atti. In secondo luogo, leggo che si tratta di presunti ascolti, se fosse vero ci sarebbe un magistrato o un carabiniere che avrebbe commesso un reato facendo sentire a un giornalista un'intercettazione, ma su questo mi permetto di dubitare".
"Metto la mano sul fuoco sulla Procura di Palermo - ha continuato ancora Ingroia - se l'intercettazione fosse vera sarebbe una mostruosità e se Crocetta avesse sentito dovrebbe dimettersi immediatamente. Premesso ciò, il comunicato di smentita non è mai stato così secco, chiaro e deciso come quello del procuratore Lo Voi. Sarebbe grave se la procura sapesse e avesse fatto comunque una smentita consentendo al presidente Crocetta di prendere il suo posto tra qualche giorno, si sarebbe assunta una gravissima responsabilità. Invece - ha concluso - in tanti sono subito accorsi a chiedere le dimissioni di Crocetta per andare alle elezioni anticipate prima ancora che la procura confermasse o meno le intercettazioni".

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