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conf-stampa1di Miriam Cuccu - 16 luglio 2015
Verso via D'Amelio, le iniziative a 23 anni dalla strage
Una serie di manifestazioni ma "tutt'altro che passerelle" precisa Salvatore Borsellino, parlando degli appuntamenti organizzati per i prossimi quattro giorni in ricordo non solo di Paolo, ma soprattutto degli agenti delle scorte uccisi in via D'Amelio, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, "che durante l'anno non vengono mai ricordati". Un'iniziativa accolta con favore da Luigi Lombardo, segretario provinciale del Siap di Palermo. Proprio per questo verrà organizzato un momento di memoria a Caserma Lungaro insieme ai familiari degli agenti di scorta (previsto per la mattina del 18 luglio): "Ne siamo onorati - dichiara Lombardo - stiamo facendo la storia perché non è mai successo che in quel reparto (riservato agli agenti di scorta, ndr) entrino dei civili. Siamo felici che le Agende Rosse abbiano accettato di organizzare insieme questo momento di memoria. Andiamo in via D'Amelio proprio perché odiamo le passerelle".

Oltre a questo incontro (al quale, per motivi di sicurezza, si potrà prendere parte solo su invito)si comincia domani alle 17 con l'inaugurazione della Casa di Paolo in via Vetriera, quartiere Kalsa, dove verrà riaperta quella che fu la casa della famiglia Borsellino, con la partecipazione dei due fratelli del giudice, Salvatore e Rita. Il progetto del fondatore delle Agende Rosse vuole essere "integrato con il quartiere", nello specifico con i giovani che ci vivono, per i quali verrà messo a punto un corso di informatica, dando loro un'occasione di vita: "Questo sarà il posto dove tutti potranno veramente andare a trovare Paolo - dichiara Salvatore - a lui che amava profondamente la propria città gli permetteremo di continuare a realizzare il suo sogno". Seguirà una partita di calcetto (ore 19) a Piazza Magione intitolata "La Legalità scende in... campo". Sabato 18, invece, il tradizionale corteo si ritrova davanti al Palazzo di Giustizia, per poi arrivare a villa Trabia, dove avrà luogo la conferenza organizzata da Antimafia Duemila "Il patto. Dal 'doppio Stato' al sistema criminale integrato" mentre alle 22 ci sarà una veglia di preghiera in via D'Amelio organizzato dagli scout Agesci. lombardo-luigi-siapIl giorno dopo, come ogni anno, il presidio in via D'Amelio per l'anniversario della strage: "Non voglio che via D'Amelio sia un luogo di lutto, ma che la memoria sia qualcosa di vivo - specifica Salvatore Borsellino - ho voluto improntare questo evento sulla 'sicilianità' di Paolo". Previsti infatti, concerti e rappresentazioni teatrali, oltre alla lettura di lettere scritte da agenti di scorta ai colleghi uccisi in via D'Amelio, che poi verranno consegnati ufficialmente ai familiari.
"La parola 'passerella' - specifica Borsellino - è stata usata incautamente da giornalisti che hanno letto e interpretato le parole di Manfredi ("Sono stato educato da mio padre all'etica del lavoro, alla concretezza, al rifiuto delle passerelle") e di Lucia ( "La legalità, per me, non è facciata"). I figli di Paolo hanno voluto usare quelle parole contro altre passerelle, non sono mai venuti in via D'Amelio ma perché ogni anno hanno scelto di ricordarlo in modo diverso". E sulle frasi intercettate pubblicate da L'Espresso tra Crocetta e Tutino: "Una cosa gravissima". Il presidente della Regione, secondo quanti riportato, pochi mesi fa avrebbe avuto una conversazione con il suo medico personale e quest'ultimo gli avrebbe detto, riferendosi alla Borsellino: "Va fatta fuori. Come suo padre". "Chiederò personalmente a Crocetta se queste cose corrispondono a verità, voglio andare a fondo sulla questione. É gravissimo che Crocetta non abbia estromesso Tutino dal suo entourage e non abbia reso pubblica la cosa. Incredibile che esca fuori solo oggi". Immediata la reazione di Lucia Borsellino: "Non posso che sentirmi intimamente offesa e provare un senso di vergogna per loro". Crocetta, da parte sua, dichiara di non aver mai sentito quelle parole, ma nel frattempo si è autosospeso dall'incarico. 

Foto © Emanuele Di Stefano

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