di AMDuemila - 21 marzo 2015
Il prete antimafia chiede a tutti di essere cittadini responsabili
"L'egoismo ha portato alla corruzione e alle mafie". A dichiararlo è il prete antimafia Don Ciotti a Bologna nel ricordare le vittime di mafia. "E' bello aver camminato per Bologna assieme con tutte queste sigle di associazioni" ha detto il presidente di Libera, sottolineando che: "Libera è libera! E nessuno la strumentalizzi".
Rivolgendosi poi in particolare ai tantissimi giovani presenti in piazza ha detto: "La mafia e i corrotti vogliono cittadini distratti, vogliono che noi diventiamo manipolabili, e invece noi vogliamo essere responsabili e dire no alla superficialità e al conformismo in cui la mafie crescono".
Una coscienza quella enunciata da Don Ciotti che la scuola dovrebbe aiutare a creare: "Ci auguriamo che la scuola possa fornire gli strumenti critici che formano una coscienza che non si rassegna all'ingiustizia".
"Non prendiamo in giro questi giovani - ha detto parlando sopratutto agli adulti, insegnanti, genitori, uomini delle istituzioni - è la prima generazione che vive l'angoscia del futuro". "Le cifre sulla disoccupazione giovanile sono uno schiaffo alla Costituzione".
"E' da secoli che parliamo di mafia - ha concluso il sacerdote antimafia - allora forza voltiamo pagina assieme, mettiamo ci più in gioco tutti. Faremo errori ma eviteremo quello più grande di vivere senza avere davvero vissuto". "Le persone che abbiamo ricordato oggi su questa piazza non sono morti, sono vivi, continuiamo a prestargli la nostra vita perchè le loro speranze attraverso il nostro impegno diventino realtà".
Don Ciotti: Politica trovi il coraggio per leggi antimafia
di AMDuemila - 21 marzo 2015
"Dobbiamo imparare dalle vittime ad avere più coraggio tutti e chiederlo con forza a chi ha responsabilità politiche e istituzionali". Parole chiare e forti sono quelle di Don Luigi Ciotti che dal palco della XX giornata in ricordo delle vittime di mafia si rivolge ad una platea di 200 mila persone tra cui i famigliari delle vittime dei narcos in Messico.
"Dobbiamo far funzionare seriamente l'agenzia per i beni confiscati alla criminalità, avere meccanismi di contrasto alle mafie più efficaci - ha dichiarato il presidente di Libera - Bisogna approvare in maniere definitiva, senza toccare nemmeno una virgola, l'introduzione dei delitti contro l'ambiente." Coraggio e leggi che dimostrino la volontà di cambiamento sono state chieste alla politica perchè "non basta fare le riforme basandosi sui conti economici, al primo posto c'è sempre la dignità della vita umana." Il prete antimafia ha infatti chiesto alle istituzioni che sia introdotto "il reddito di cittadinanza perchè il primo diritto di ogni persona è la dignità" e sia invece cancellata la legge vergognosa che concede "il vitalizio ai deputati e senatori condannati in via definitiva per mafia e corruzione".
Importante è anche attuare "il regolamento entrato in vigore a febbraio che prevede le assunzioni dei testimoni di giustizia". Infine Don Ciotti si è unito all'appello di Margherita Asta di sostenere il disegno di legge che prevede il 21 marzo come giornata nazionale di memoria ed impegno.
Don Ciotti: "Legge su corruzione? Sembra di assistere a nuova trattativa"
di AMDuemila - 21 marzo 2015
"Ma ci sono questioni che non ammettono negoziati"
"L'impressione è di assistere a una nuova trattativa, ma per che cosa? Ci sono questioni che non ammettono negoziati, che chiedono a tutti di stare da una parte sola, perchè chi non vuole una legge radicale sulla corruzione farà i favori ai mafiosi, alle lobby, ai potenti". L'ha dichiarato Don Luigi Ciotti alla giornata in memoria delle vittime delle mafie organizzata da Libera. "Non bastano le proposte - ha proseguito - certa politica mostra indebiti riguardi ed eccessi di prudenza, che a me danno molto sospetto. C'è chi non vuole una legge chiara e radicale contro la corruzione, ma noi la chiediamo, tutti insieme. Non abbiamo nessun titolo, ma un problema con la nostra coscienza. Sembra di assistere ad un valzer di pressioni e spesso anche di ipocrisia, la corruzione è un reato mascherato ormai in mille modi ma, non dimentichiamolo mai, è la più grave minaccia alla democrazia, con costi sociali enormi pagati con i tagli dei servizi, l'aumento della precarietà e della disoccupazione, con l'espansione delle mafie".
Non di infiltrazione si può parlare in riferimento alla criminalità organizzata, ha precisato don Ciotti, "la parola giusta è occupazione. Le mafie in questi anni hanno trovato tante porte aperte, strade spianate, passerelle, a volte perfino comitati di accoglienza, c'è un livello di commistione mai raggiunto prima. Le mafie dialogano con pezzi dell'impresa, della politica, della borghesia delle professioni, condizionano la vita politica e amministrativa in molti territori, sono liquide e trasversali. Non c'è bisogno di darle nuovi nomi, ma una nuova comprensione".
Concludendo, il presidente di Libera ha auspicato "un nuovo processo di liberazione dalla presenza criminale, di una nuova resistenza etica, sociale e politica. C'è troppa legalità malleabile, troppa legalità formale. Non potrò mai dimenticare il rapporto della Banca d'Italia di qualche anno fa, dove si legge che i corrotti siedono regolarmente nei consigli amministrativi degli enti pubblici, dobbiamo mandarli via!".
Don Ciotti: "Pretendere protezione per uomini delle Istituzioni come Nino Di Matteo"
di AMDuemila - 21 marzo 2015
"Dobbiamo pretendere e chiedere maggiore protezione e strumenti per i magistrati e le forze dell'ordine che si stanno impegnando per consegnarci giustizia e verità. Un nome fra tutti è quello di Nino Di Matteo" ha gridato dal palco di Piazza VII Agosto Don Luigi Ciotti.
"Il nostro paese è un paese di stragi impunite e avvolte in presunti misteri, ancora troppe ombre e zone oscure, trattative inconfessabili. Sia chiaro che la democrazia è incompatibile con il potere imposto ma anche con il potere segreto".
"Il prezzo della ragione di Stato - ha continuato il presidente di Libera - non può essere pagato con il nostro bisogno di verità e giustizia, ci deve essere la verità. Una comunità non può essere lasciata sul dubbio che ci sia stato ad alti livelli negoziato fra Stato e mafie".
Per questo il prete antimafia ha sottolineato quanto sia necessario "incoraggiare magistrati e forze di polizia e denunciare chi cerca di ostacolare tutto questo". "Certe leggi non riescono a passare - ha poi gridato dal palco -ma quella sulla responsabilità civile dei magistrati è passata subito e così ci si lava le mani ci si mette la coscienza a posto."
Margherita Asta: "21 marzo sia giornata nazionale"
di AMDuemila - 21 marzo 2015
"Parole della politica diventino leggi contro mafie e corruzione"
"Sono 20 anni che lo chiediamo e non finiremo mai, ma mi auguro che questa sia l'ultima volta che chiediamo di istituire il 21 marzo a giornata nazionale di memoria e impegno in ricordo delle vittime delle mafie", ha detto Margherita Asta, figlia di Barbara e sorella dei piccoli Giuseppe e Salvatore, uccisi nella strage di Pizzolungo nel 1985, dal palco della Piazza dell'8 agosto a Bologna.
"Noi familiari delle vittime di mafia - ha continuato - abbiamo camminato insieme a quella parte d'Italia che vuole chiedere verità e illuminare la giustizia, perché questo paese si porta dietro un eredità di sangue pesante. La mia storia è quella di centinaia di altre persone, oggi dentro e fuori la piazza, il 70% di noi non conosce il motivo per cui i loro cari siano morti. Siamo tutti accomunati da un grande dolore e da un forte desiderio di conoscere la verità. A volte però mi chiedo se questo è veramente un paese democratico. La politica deve fare un passo avanti attuando vere leggi di contrasto alle mafie, non possiamo solo ascoltare parole, queste si devono trasformare in leggi concrete contro mafie e contro la corruzione. Questa piazza chiede un salto di qualità alla politica, che faccia più attenzione ai deboli, per noi tutte le vittime sono uguali ed hanno pari dignità. Chiediamo che i familiari siano aiutati nella ricerca della verità sugli omicidi e le i stragi e misteri del nostro paese, deve essere consentito pieno accesso alle fonti, a cominciare dalla desecretazione di tutti atti pubblici. Ogni anno siamo sempre di più a festeggiare la nostra primavera, a ricevere il vostro abbraccio e questo ci fa andare avanti un altro anno. Dobbiamo risanarla questa ferita - ha concluso Margherita Asta - perchè altrimenti continuerà a sanguinare".
Presidente Avviso Pubblico: "Politica e istituzioni devono essere credibili"
di AMDuemila - 21 marzo 2015
Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico, è intervenuto dal palco di Bologna: "Oggi questa piazza deve dire con forza basta all'illegalità e alle mafie, vuol dire essere consapevoli che queste le pagano i cittadini onesti tutti i giorni con la riduzione dei servizi, della salute, dell'istruzione, dei diritti. In questo momento difficile - ha continuato - alla politica e alle istituzioni chiediamo cose serie e semplici, abbiamo bisogno che venga approvata rapidamente legge anticorruzione, la riforma sul falso in bilancio e quella sulla prescrizione, abbiamo bisogno di buone leggi per essere credibili, non è accettabile che nel nostro paese siano sempre i più furbi a farla franca. Abbiamo bisogno di restituire ai cittadini la credibilità della politica e delle istituzioni, dopo 20 anni - ha quindi concluso, prima che iniziasse la cerimonia di lettura dei 900 nomi delle vittime di mafia - la mobilitazione sociale e civile ha consentito di fare memoria e impegno, a 70 anni dalla liberazione dal nazifascismo vuol dire rendere effettiva ed esigibile la nostra Costituzione e i diritti che mafia e illegalità ci negano tutti i giorni".
Foto © Ansa
Mattarella: "Le vittime di mafia ci indicano la strada"
di AMDuemila - 21 marzo 2015
La Giornata di oggi è importante per "ribadire con fermezza un no nei confronti di ogni criminalità organizzata". A dirlo è il presidente della Repubblica Mattarella, nella lettera letta dal palco da un'attivista di Libera, inviata dal presidente non potendo essere presente a Bologna oggi.
"Lo stato contrasta fenomeni mafiosi che cambiano di continuo obiettivi e strategie e rendono necessarie continue messe a punto di sistemi di contrasto e collaborazione a livello internazionale". Ma solo con una "maturazione della coscienze civile" ha scritto in presidente, si può erodere alle radici la mafia, "rivendicando una società fondata su democrazia e libertà". Solo così potremmo guardare ad un futuro libero dalla mafia.
Per questo Mattarella ha sottolineato come sia fondamentale ed "importante tenere vivo il ricordo dei magistrati, uomini delle forze dell'ordine, giornalisti e semplici cittadini che hanno lottato fino al sacrificio della vita". In quanto "le storie che Libera ricorda oggi ci indicano la strada da seguire".
Bologna: arrivato in piazza il corteo di Libera
di AMDuemila - 21 marzo 2015
E' arrivato in Piazza VIII Agosto la testa dell'immenso corteo formato da migliaia di persone scese oggi in strada per la XX Giornata della memoria e impegno in ricordo delle vittime di mafia a Bologna.
Foto © Gianluca Perticoni / Eikon studio
Don Ciotti: "Siamo qui per graffiare le coscienze"
di AMDuemila - 21 marzo 2015
Un corteo lungo 4 km alla giornata contro le mafie in corso a Bologna
Don Luigi Ciotti, arrivato verso le 9, ha dichiarato: "Non è più possibile andare avanti così, con mezze leggi o leggi di compromesso. Su corruzione e falso in bilancio occorrono leggi più determinate: corruzione e mafia sono due facce della stessa medaglia, lo dicono qui migliaia di giovani. Siamo qui non per commemorare ma per graffiare dentro le coscienze di tutti".
Il corteo è iniziato da metà di via Andrea Costa e si snoda fino a villa Serena, alla Barca. Presenti per l'occasione i famigliari delle vittime della mafia, Libera Emilia-Romagna, studenti da tutta la provincia ma anche da molte altre città d'Italia, dalla Sicilia e dalla Sardegna, scout laici e cattolici. Diversi gli striscioni portati dai vari gruppi, tra cui quello per Don Peppe Diana. Hanno preso parte alla manifestazione anche varie associazioni del territorio nazionale come Emergency, le coop, la Fiom, la Cgil, lo Spi. Presente anche l'ex procuratore di Torino Giancarlo Caselli. Uniche bandiere sventolate sono quelle di Libera, promotrice della giornata ormai giunta alla sua ventesima edizione.
Foto © Ansa
Partito a Bologna il corteo di Libera
di AMDuemila - 21 marzo 2015
Merola, momento di svolta nella vita civile del nostro Paese
Bologna. E' partito da Via Andrea Costa, il corteo organizzato da Libera per ricordare le vittime della mafia e della criminalità organizzata. Una marcia alla quale hanno aderito moltissimi ragazzi e bambini dalle scuole di tutta Italia. In testa al corteo, diretto al centro in Piazza VIII Agosto, con i familiari delle vittime c'è il fondatore di Libera don Luigi Ciotti. "Oggi Bologna è la capitale dell'antimafia, ma anche di un no deciso alla criminalità organizzata e alla corruzione", dice il sindaco Virginio Merola. "Deve essere un momento di svolta nella vita civile del nostro paese".
Fonte ANSA
Foto © MARIO CARLINI / Iguana Press
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