Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

014Fotogallery all'interno!
Lumia: "Capire se c'è stata interferenza con il boss che dialogava con Riina"
di AMDuemila - 27 novembre 2014
“Sono soprattutto le indagini in corso a creare fibrillazione ai vertici di cosa nostra, quello che non conosciamo dell’attività che stanno mettendo in piedi Di Matteo e i colleghi, loro sanno a cosa possono portare le indagini di questo tipo” Lo ha detto il senatore Giuseppe Lumia a Palermo durante l’incontro dal titolo: “Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla”. Per questo è importante “andare in profondità senza interferire sui lavori incorso della procura di Palermo” ha aggiunto il senatore Lumia. Così come è fondamentale “intervenire e capire se c’è stata un’ interferenza” esterna “con il boss che dialogava con Riina nel carcere di Opera. Potremmo arrivare ad acquisire informazioni preziose, forse potremmo aprire le porte mai aperte, e avere degli strumenti mai avuti”.


Lumia: Utilizzare i poteri speciali per aprire le porte della verità
di AMDuemila - 27 novembre 2014
012“Tutte le volte che ci si avvicina alle grandi questioni si scatena il finimondo…ogni volta che in commissione antimafia siamo arrivati vicini ad aprire le porte mai aperte si è subito attivata un’azione distruggente”. A dirlo è Giuseppe Lumia, senatore del PD e componente della Commissione Antimafia, intervenuto alla conferenza organizzata da ANTIMAFIADuemila sul Protocollo Farfalla, riferendosi anche all’incontro avuto con Provenzano assieme alla ex presidente della CRIM Sonia Alfano.
“Bisogna scavare per capire il danno che ha fatto il Protocollo Farfalla, dobbiamo capire e conoscere cosa hanno prodotto questi contatti dei servizi con il catanese Giuseppe Maria Di Giacomo..” e con altri personaggi mafiosi. Per provare ad aprire queste porte, il senatore Lumia ha richiamato alla memoria due casi che dimostrarono il potere della commissione antimafia parlamentare da una parte e quello delle procure dall’altro, il caso dell’omicidio Peppino Impastato a Cinisi e quello del rapimento di Abu Omar a Milano.
“Nel caso Peppino Impastato, per la prima volta la commissione antimafia utilizzò i poteri di cui godeva senza passare né per la magistratura né per le forze dell’ordine – ha raccontato Lumia - e sequestrammo degli atti che furono determinanti per scoperchiare i depistaggi sul caso” “senza interferire sulle indagini della procura ma anzi trasferendogli documenti che non avevano”. Così come la Procura di Milano per il caso di Abu Omar “ebbe il coraggio di fare un blitz per prendersi i fascicoli dei servizi segreti senza limitarsi a prendere quelli che gli venivano forniti”.


Bongiovanni: "hanno garantito la latitanza a Messina Denaro"
di AMDuemila - 27 novembre 2014
011Sebbene “qualcosa sta cambiando perché abbiamo una commissione antimafia che si impegna il nostro paese sta rischiando molto e siamo in una situazione pari o peggiore degli anni ‘90”. Basti pensare che “L’ideatore di Forza Italia è in carcere per una sentenza definitiva per mafia”. A dirlo è il direttore di ANTIMAFIADuemila Giorgio Bongiovanni all’incontro “Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla” a Palermo. Il direttore della rivista ANTIMAFIADuemila ha parlato anche della presunta lettera del super latitante Matteo Messina Denaro alle famiglie mafiose del capoluogo per chiedere formalmente di organizzare un attentato contro Di Matteo, dove ci sarebbe scritto: “Mi hanno detto che si è spinto troppo oltre”. “Cos’è oltre?” – si è chiesto Bongiovanni – sono i grandi interessi mafiosi di personaggi potenti”. “Il motivo di questa lettera –ha concluso il giornalista - è che qualcuno gli ha garantito la latitanza come successe con Provenzano”.


Protocollo Farfalla, Ingroia: “Istituzioni deviate come un corpo malato inserito all’interno di un corpo sano”

di AMDuemila - 27 novembre 2014
010“C’è un corpo malato all’interno di un corpo sano. Questi sono gli apparati deviati che di fronte ad un terreno fertile hanno seguito una politica coerente e costante a prescindere da Mori”. Così Antonio Ingroia prova a spiegare quanto avvenuto con la sottoscrizione del protocollo farfalla, intervenendo alla conferenza organizzata da ANTIMAFIADuemila, “Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla: dal segreto di Stato alle rivelazioni sull’accordo illegittimo tra Dap e Servizi Segreti”. L’ex pm ha quindi aggiunto: “Dobbiamo interrogarci sul motivo per cui Contrada era stato nominato ai Servizi segreti, sul perché Tinebra era Capo procuratore a Caltanissetta al tempo delle indagini sulle stragi e poi è stato direttore al Dap dove ha sottoscritto quel protocollo da cui sono derivate tutte le cose di cui abbiamo parlato oggi. La Procura generale e la Procura di Palermo ha ricostruito il passato di Mori. Ci sono uomini che ricorrono”. Quindi Ingroia ha espresso un parere sulla mancata nomina del Procuratore capo di Palermo: “In questo momento la situazione alla Procura di Palermo è peggiore di quando iniziammo l’indagine sulla trattativa. Il fatto che non sia stato ancora nominato un Procuratore capo è grave. Personalmente credo che il Csm debba fare una scelta, dare un segnale di sostegno a questa indagine. Chi sceglierei? Sicuramente Lo Forte, Procuratore capo a Messina, potrebbe essere un’importante figura anche perché è stato tra gli ideatori di quel reato per cui oggi si è arrivati al processo. E non si tratta di una ricostruzione infondata come invece ritiene il professor Fiandaca. Sarebbe un segnale altrettanto chiaro l’eventuale nomina dell’ex collega Franco Lo Voi”. E a proposito di scelte coraggiose Ingroia ha anche proposto di nominare direttore del Dap il pm Sebastiano Ardita, che quando si trovava al Dipartimento denunciò proprio l’esistenza del protocollo farfalla.


Bongiovanni: Uomini di potere con la mafia gestiscono il paese
di AMDuemila - 27 novembre 2014
09“Dobbiamo prendere coscienza che un sistema criminale vigente ha occupato il nostro Stato” ha detto il direttore della rivista ANTIMAFIADuemila Giorgio Bongiovanni intervenendo a Palermo all’incontro “Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla: dal segreto di Stato alle rivelazioni sull’accordo illegittimo tra Dap e Servizi Segreti”. Un sistema formato da “tutto quel mondo mafioso, tra colletti bianchi, massonerie, servizi deviati – ha spiegato Bongiovanni – cioè un gruppo di uomini di potere che con la mafia gestiscono un’immensa quantità di soldi”. Il direttore di ANTIMAFIADuemila ha quindi sottolineato il punto focale su cui si basano gli accordi di potere, i soldi: “se la mafia dovesse entrare in borsa potrebbe comprarsi tutta la borsa di Milano e avrebbe una liquidità di 500 miliardi… ecco perché lo stato e i servizi segreti trattano con la mafia”.


Protocollo Farfalla, Giulia Sarti: “Le omissioni vengono dalle istituzioni”
di AMduemila - 27 novembre 2014
08“Oggi possiamo parlare di certi temi ma in questi anni abbiamo vissuto troppe omissioni. E l’imbarazzo è che queste vengono dalle istituzioni. Possibile che spesso a parlare siano i collaboratori di giustizia? E’ questa la cosa che non mi piace”. A dirlo è Giulia Sarti, intervenuta all’incontro “Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla: dal segreto di Stato alle rivelazioni sull’accordo illegittimo tra Dap e Servizi Segreti”. “Non è una questione di un partito politico piuttosto che di un altro - ha aggiunto - Stiamo vivendo una situazione grave. Da quando sono in commissione antimafia, dall’ottobre 2013, abbiamo ascoltato le parole di Riina in carcere, abbiamo visto arrivare lettere anonime nelle Procure ed indirizzate ai magistrati, abbiamo sentito pentiti che hanno fatto dichiarazioni importanti. Dalle istituzioni invece c’è il silenzio. E questo ha riguardato il protocollo farfalla ma anche l’inchiesta sulla trattativa”.


Protocollo Farfalla, Ingroia: “Protocollo e trattativa due facce della stessa medaglia”

di AMDuemila - 27 novembre 2014
07“Il protocollo farfalla e la trattativa sono due facce della stessa medaglia che si inseriscono dentro un problema politico e di politica criminale che lo stato italiano ha sempre avuto e cioè di controllo e di gestione dei poteri criminali”. Lo ha detto Antonio Ingroia, leader di Azione civile, all’incontro “Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla: dal segreto di Stato alle rivelazioni sull’accordo illegittimo tra Dap e Servizi Segreti”.
“Lo Stato italiano ha usato i poteri criminali. La mafia non è un corpo estraneo ed il rapporto mafia-Stato non è solo di contiguità e di collusione ma anche di penetrazione ed integrazione”. “Il protocollo farfalla - ha aggiunto l’ex pm - si è reso necessario per mettere fine a quel momento di crisi che era dato dal proliferare dei pentiti che avevano iniziato a parlare dei rapporti mafia politica e che fino a quel momento era stato contenuto. Si interviene per ripristinare quel ‘regime’ che c’era in precedenza. Era necessario controllare ed indirizzare nuovamente le strategie criminali così come era accaduto nel corso della storia sin dai empi dell’unità d’Italia e di cui il 1992 è stata l’ultima appendice”.


Protocollo Farfalla, Fava: “Gravi segreti e menzogne su questa ‘Gladio delle carceri’”
di AMDuemila - 27 novembre 2014
05“Sul protocollo farfalla è stata creata una cortina di menzogne e segreti gravissima. Alle nostre domande era stato risposto che non esistevano documenti scritti e che questo accordo non aveva portato a nulla. Oggi sappiamo che il protocollo è stato messo nero su bianco”. A dirlo è Claudio Fava, vice presidente della Commissione antimafia all’incontro
“Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla: dal segreto di Stato alle rivelazioni sull’accordo illegittimo tra Dap e Servizi Segreti”. “Il protocollo nasce dall’esigenza di anticipare le intenzioni criminali per la sicurezza della nazione ma anche per capire se qualcuno intende collaborare, su quali argomenti vuole rilasciare dichiarazione. Una sorta di Gladio delle carceri. Fare luce sul protocollo vuol dire fare luce sulla propensione di certi apparati che hanno voluto costruire un corpo parallelo. L’episodio che abbiamo individuato è il pentimento di Giuffré. Lui è il primo che parla di certi rapporti tra la mafia e quella politica nascente che poi si è consolidata, quella di Berlusconi. E’ lui a fare il nome di Dell’Utri. A quel punto nasce l’esigenza di intervenire. In Commissione antimafia ci sono state omissioni da parte dei dirigenti. Noi li riascolteremo. Perché abbiamo anche il sospetto che certi rapporti siano poi continuati come ha raccontato Flamia che ha parlato di aver incontrato soggetti dei servizi quando ha iniziato la propria collaborazione. Un fatto gravissimo. Ci sono apparati altri che hanno agito per un altro interesse. Oggi anche Galatolo parla di mandanti esterni che vorrebbero la morte di Di Matteo e che guidano Matteo Messina Denaro ad agire”.


Sarti a Renzi: "Smetterla con silenzio imbarazzante"
di AMDuemila - 27 novembre 2014
04“Non c’è mai stata la volontà di prendere delle posizioni forti e dire la verità da parte della maggioranza delle istituzioni” con queste parole Giulia Sarti deputata del M5S, intervenendo alla conferenza di ANTIMAFIADuemila riguardo il Protocollo Farfalla presso il centro culturale Biotos a Palermo, ha denunciato i troppi silenzi che hanno caratterizzato gli ultimi vent’anni della storia politica italiana. “Ora come non mai c’è bisogno di prendere delle posizioni – ha sottolineato la Sarti rivolgendosi a tutta la società civile - un errore è demandare solo all’autorità giudiziaria l’accertamento della verità.” “Le istituzioni hanno un ruolo importante come i cittadini, l’informazione e la stampa” sottolinea la deputata del M5S portando all’attenzione il forte clima di tensione che si respira in questo periodo con minacce e allarme attentati ai magistrati impegnati in questa lotta.  
“Dobbiamo collaborare – ha concluso la Sarti – per chiedere al premier di smetterla con questo silenzio imbarazzante. E mandare dei segnali chiari alle mafie e ai servizi deviati”. Segnali come il “rimuovere certi personaggi” ambigui e “l’approvare leggi” che agevolino la lotta alla criminalità organizzata.


Protocollo Farfalla, Fava: “Non è possibile che siamo ancora senza direttore al Dap”
di AMDuemila - 27 novembre 2014

03“E’ grave che da sei mesi, di fronte a tutte queste notizie sul protocollo farfalla siamo ancora senza un direttore al Dap”. A denunciarlo è il vice presidente della Commissione antimafia Claudio Fava durante l’incontro “Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla: dal segreto di Stato alle rivelazioni sull’accordo illegittimo tra Dap e Servizi Segreti” che si sta tenendo a Palermo presso il Centro Culturale Biotos. “Stiamo scoprendo che c’è un problema con il 41 bis che è un colabrodo, scopriamo che il protocollo farfalla era stato messo nero su bianco, abbiamo visto un Riina che dal carcere arriva a dare ordini. Gli organi istituzionali devono dare risposte in questo senso”. “Lo stesso vale per la nomina del Capo procuratore a Palermo - prosegue Fava - Il Csm ha aspettato troppo e non credo che sia stata una scelta felice, anche se presa su richiesta del Presidente della Repubblica, lasciare tanto tempo l’ufficio di Palermo senza un Capo procuratore. La logica delle norme non è sempre quella più giusta. L’abbiamo già visto ai tempi di Falcone quando si parlava di formalità legate all’anagrafe”. E poi ancora: “Altro appuntamento mancato delle istituzioni è la mancata nomina di due componenti del direttivo dell’agenzia dei beni confiscati senza i quali il direttore si trova con le mani legate e non può assegnare  alcun bene. Di fronte a questi fatti dobbiamo ammettere che in questo momento le Istituzioni governative non hanno la lotta alla mafia come priorità e finché non ci sarà questo non ci sarà mai un cambiamento”.


Torrealta: "Se Gioè collaborava usciva tutto, non si è suicidato"

di AMDuemila - 27 novembre 2014
02“Nino Gioè secondo me non si è suicidato, se Gioè collaborava usciva tutto perché lui è il cardine dove si organizza la trattativa”. A dirlo è il giornalista Maurizio Torrealta intervenendo alla conferenza “Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla: dal segreto di Stato alle rivelazioni sull’accordo illegittimo tra Dap e Servizi Segreti” organizzata da ANTIMAFIADuemila presso il centro Culturale Biotos di Palermo. “Ho trovato le foto scattate immediatamente dopo il suicidio di Gioè e si vede che se davvero si fosse ammazzato stringendo i lacci delle scarpe all’anello della grata avrebbe comunque toccato il tavolo.” Inoltre continua lo scrittore: “C’era un segno della corda sotto il collo che scendeva verso il basso come uno che era stato strozzato”.  Il caso dello strano suicidio di Gioè rientra in tutte quelle situazioni che fanno dedurre come: “Dietro il protocollo farfalla un nocciolo importante sia la presenza di questa organizzazione interna alle istituzioni che lavora in maniera autonoma e parallela”. “Un organizzazione che è sopravvissuta al di là dei tempi delle cadute delle repubbliche – conclude Torrealta - quindi penso sempre più che all’origine di queste strategie stragiste ci sia sempre lo stesso apparato”.


"Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla"
di AMDuemila - 27 novembre 2014
A Palermo
presso il Centro Culturale Biotos (via XII gennaio, 2) si sta svolgendo l’incontro intitolato Verità e menzogne sul Protocollo Farfalla: dal segreto di Stato alle rivelazioni sull’accordo illegittimo tra Dap e Servizi Segreti”. Un accordo stipulato all’insaputa dell’autorità giudiziaria, creato apposta per regolare il flusso delle informazioni provenienti dai boss mafiosi reclusi in regime di 41 bis e che permetteva ai rappresentanti dei servizi di entrare ed uscire dalle carceri senza lasciare traccia. L’evento, organizzato dall’Associazione culturale Falcone e Borsellino, è moderato da Giuseppe Lo Bianco, scrittore e corrispondente de Il Fatto Quotidiano.

I relatori:
Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia; Giulia Sarti, deputata del Movimento 5 Stelle e il senatore Giuseppe Lumia, componenti della Commissione Parlamentare Antimafia; Antonio Ingroia, ex magistrato e commissario di Sicilia e-Servizi; Maurizio Torrealta, giornalista e scrittore e Giorgio Bongiovanni, direttore della rivista AntimafiaDuemila.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos