Aumentata la scorta del Procuratore generale
di Lorenzo Baldo ed Aaron Pettinari - 6 ottobre 2014
Assume una trama sempre più oscura la vicenda delle intimidazioni al Procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. Indagando su quanto avvenuto le scorse settimane, quando venne rinvenuta la scritta “Accura” (in siciliano “fai attenzione”, ndr) sulla porta antistante l'ufficio del Pg, gli investigatori hanno scoperto la mancanza di alcune registrazioni video. Di fatto le immagini di quei giorni sono letteralmente scomparse. Generalmente le registrazioni del circuito chiuso restano in memoria per circa dodici giorni mentre la Dia di Caltanissetta, che sta indagando coordinata dalla Procura, si è ritrovata a visionare soltanto cinque giorni di immagini. Facendo ulteriori approfondimenti è poi emerso che la strumentazione di registrazione aveva un difetto e le immagini hanno subito un'ulteriore decurtazione tagliando proprio quei giorni in cui si era verificata l'intimidazione.
Se da una parte si può essere di fronte ad un semplice guasto della strumentazione in possesso della Procura dall'altra si alza sempre più lo spettro di una “mano interna” capace di colpire negli angoli più riservati del Tribunale. Le videocamere sono monitorate continuamente dagli addetti alla sicurezza che hanno l'unica possibilità di accedere nelle stanze di monitoraggio. Del resto era già accaduto che la notte tra il 2 e il 3 settembre, che ignoti si sono introdotti nell'ufficio di Scarpinato lasciando sulla sua scrivania una lettera intimidatoria.
In quell'occasione il sospetto è che per entrare nelle stanze blindate sia stato usato l’ascensore, unica entrata priva di qualsiasi controllo le cui chiavi sono ancora le stesse dal 1980.
“Lei sta esorbitando dai suoi compiti e dal suo ruolo”, era scritto nella missiva anonima in riferimento alle indagini che il Pg sta conducendo con il sostituto Luigi Patronaggio e la Procura su servizi segreti e protocollo farfalla. In questi mesi sono state raccolti diversi atti la cui acquisizione è stata richiesta al processo d'appello che vede imputato l'ex capo dei Servizi, il generale Mario Mori, assolto in primo grado dall'accusa di aver favorito la latitanza di Bernardo Provenzano.
Nel frattempo venerdì scorso si è riunito il Comitato provinciale per la sicurezza pubblica ha deciso di alzare il livello di sicurezza attorno al Procuratore generale. Oltre ad essere stato aumentato il numero della scorta nei giorni scorsi l’ufficio Mobilità del Comune, su richiesta della prefettura, ha disposto il divieto di sosta in un lato di piazza Borsa, nei cui pressi vive proprio lo stesso Scarpinato. E se in Procura il clima si fa sempre più teso la società civile è pronta a manifestare la propria vicinanza ai magistrati. Per domani è infatti prevista, organizzato da Scorta Civica Palermo un sit-in di solidarietà davanti al tribunale.
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