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di-matteo-logo-change-org-2di AMDuemila - 20 giugno 2014
Inviate le firme della petizione promossa da Salvatore Borsellino e da Antimafia Duemila

In poco più di 20 giorni sono state raccolte oltre 91.000 firme per chiedere al Csm di nominare Procuratore Aggiunto di Palermo il dott. Nino Di Matteo.
Tanti cittadini hanno risposto positivamente all’appello lanciato da Salvatore Borsellino e da Antimafia Duemila.
Nella giornata odierna 91.238 firme sono state inoltrate al Csm insieme alla lettera di accompagnamento firmata dal direttore di Antimafia Duemila, Giorgio Bongiovanni.
Tutti insieme per chiedere un segnale forte al Csm: nominate Nino Di Matteo Procuratore Aggiunto di Palermo!


Lettera al Vicepresidente del Csm On. Michele Vietti
Per conoscenza alla c.a. dei Consiglieri del Csm

Egr. On. Vietti,
con la presente si inoltrano alla S.V. le 91.238 firme raccolte attraverso la petizione popolare promossa lo scorso 30 maggio dal fratello del giudice Paolo Borsellino, Salvatore Borsellino, insieme alla redazione di Antimafia Duemila.
In vista delle prossime designazioni per il ruolo di Procuratore aggiunto di Palermo abbiamo ritenuto fondamentale esortare il Consiglio Superiore della Magistratura a nominare il dott. Antonino Di Matteo al suddetto incarico.
Siamo consapevoli che il Csm è un organo di governo autonomo della magistratura italiana ordinaria e quindi indipendente nelle decisioni da prendere. Ma è ugualmente importante che presti attenzione ad una precisa richiesta proveniente da 91.238 cittadini.
Come è noto pochi mesi fa il dott. Di Matteo, pm di punta del pool che indaga sulla trattativa Stato-mafia, è stato destinatario di una vera e propria condanna a morte (captata in carcere durante un’intercettazione ambientale) da parte del capo di Cosa Nostra, Totò Riina. Che si è concretizzata dopo anni di pesanti minacce pervenute allo stesso magistrato sotto svariate forme.
Nominare il dott. Di Matteo Procuratore aggiunto di Palermo rappresenterà quindi un segno inequivocabile di sostegno e vicinanza da parte dello Stato nei confronti di chi ha subìto una condanna dal Capo della mafia e da quei “sistemi criminali” che attendono solo il momento migliore per realizzare quella sentenza di morte. Ma soprattutto quella nomina consentirà a Di Matteo di poter rafforzare – attraverso un potere di coordinamento che ne conseguirà – quella stessa azione investigativa su un’inchiesta determinante per la democrazia del nostro Paese che, altrimenti, rischia di essere rallentata. Al momento il dott. Di Matteo (oltre a seguire il processo sulla trattativa) è infatti costretto ad occuparsi per lo più di casi di giustizia “ordinaria” che inevitabilmente sottraggono tempo ed energia all’inchiesta sulla trattativa.
In un altro Paese i magistrati preposti a lavorare su un’indagine così delicata verrebbero sostenuti ad ogni livello per potenziare la loro azione investigativa.
La recente assegnazione da parte del Procuratore di Palermo, Francesco Messineo, del nuovo filone di indagine sulla trattativa ai pm Di Matteo e Tartaglia ha rappresentato un primo importante passo.
Ora spetta al Csm proseguire su questa strada rispondendo quanto prima al “quesito” sollevato dal Procuratore di Palermo relativo alla nuova circolare sulle Dda. Ma soprattutto è compito dello stesso Consiglio Superiore della Magistratura dimostrare di voler lanciare un segnale forte di protezione nei confronti del pm Nino Di Matteo, al di là delle mere logiche legate alle “correnti” della magistratura, conferendogli quindi l’incarico di Procuratore aggiunto.
L’opinione pubblica attende con ansia questo segnale.

Giorgio Bongiovanni e tutta la redazione di Antimafia Duemila


ALLEGATO - FIRMATARI

Tra i primi firmatari della petizione al Csm ci sono: il Vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio; la regista e attrice Sabina Guzzanti; la cantante Fiorella Mannoia; la presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli; i registi Donata Gallo e Gianluca Tavarelli; la figlia di Mauro Rostagno, Monica Rostagno; la scrittrice Anna Vinci, le fotografe palermitane Letizia Battaglia e Shobha; l’associazione culturale italo-tedesca Mafia Nein Danke; l’ex autista di Rocco Chinnici, Giovanni Paparcuri; l’ex ispettore della Dia, Pippo Giordano, il Dirigente Rai, autore e scrittore Loris Mazzetti, il giudice paraguaiano Jorge Figueredo e il giudice argentino Juan Alberto Rambaldo; la presidente del Coordinamento Nazionale Antimafia, Adriana Musella, il senatore Cinquestelle Mario Giarrusso, la deputata Cinquestelle Giulia Sarti e i deputati Cinquestelle all’Ars, Giorgio Ciaccio e Gianina Ciancio; il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, lo scrittore Augusto Cavadi; Padre Cosimo Scordato; i giornalisti Marco Travaglio, Saverio Lodato, Maurizio Torrealta, Sandra Amurri, Giuseppe Pipitone, Pino Maniaci ed il noto giornalista uruguaiano Georges Almendras.
La cantautrice, attivista e Testimonial per la Pace, Agnese Ginocchio, il pittore antimafia, Gaetano Porcasi, il padre di Gianluca Congiusta, Mario Congiusta, la madre di Attilio Manca, Angelina Manca, il presidente dell’osservatorio antimafia del Veneto, Enzo Guidotto.
Diversi i firmatari che da più parti del mondo hanno sottoscritto la petizione: in Europa alcune firme sono pervenute da Spagna, Olanda, Belgio, Germania, Francia, Austria, Inghilterra, Scozia, Svizzera, Danimarca, Norvegia, ma molte di queste provengono anche da oltreoceano: dall'Australia, dagli Stati Uniti e dal Sud America.

Foto © Castolo Giannini

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