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grasso-valeria-studenti-lic-ddolciLa testimone di giustizia riapre la sua palestra e ritorna a Palermo
di Lorenzo Baldo - 14 dicembre 2013

Palermo. “Ogni volta sperimento come, nel contesto di una struttura che veramente favorisce la creatività personale e di gruppo, ogni giovane è gioiosamente meravigliato di quanto riesce a esprimere e ascoltare; mi chiedo in qual modo sia possibile consolidare, approfondire e moltiplicare ampliando queste occasioni affinché riescano a inceppare e sbrecciare i meccanismi del dominio, tuttora vastamente imperanti: per riuscire a interrompere il circolo vizioso fra dilagante necrofilia inconfessata, disperazione per mancata creatività e informazione deformata, aberrante”. Le parole di Danilo Dolci primeggiano sul sito del liceo a lui dedicato che si trova a Brancaccio. E sono proprio i ragazzi di questa scuola, degni eredi del sociologo triestino, i reali protagonisti dell’iniziativa “La legalità è libertà. E se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto”. Molto più che un progetto di legalità. Questo è un vero e proprio riscatto per due quartieri di Palermo da sempre etichettati “ad alta densità mafiosa”: Brancaccio e San Lorenzo.

Una maratona di due giorni
Nell’Aula Rostagno di Palazzo delle Aquile è stato presentato oggi il tema della due giorni, in programma martedì 17 e mercoledì 18 Dicembre, nella palestra di Valeria Grasso “Free Life” (via Matteo Dominici 27/D), promosse dal liceo delle scienze umane e linguistico “Danilo Dolci” di Brancaccio, in collaborazione con diverse realtà dell’associazionismo del territorio, tra cui Cittadinanza per la Magistratura, Legalità è libertà, Liberisempre, Radio100 Passi e la Chiesa di San Gaetano a Brancaccio. Alla conferenza stampa ha partecipato la stessa testimone di giustizia, Valeria Grasso, la cui storia ha ispirato gli studenti ad organizzare questa manifestazione. Che vedrà il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, inaugurare l’iniziativa (alle 10 di martedì 17 dicembre), per dare il via ad una serie di momenti culturali fatti di dibattiti e riflessioni con politici e magistrati tra cui Francesco Del Bene, Alessandra Puglisi, Sonia Alfano, Fabrizio Ferrandelli, Vincenzo Liarda ecc., mostre fotografiche, presentazioni di libri, concerti, e molto altro ancora.

Un progetto che continua
E’ un legame particolare quello che unisce Valeria Grasso agli studenti del liceo “Danilo Dolci”. Fatto di impegno e sacrificio nel portare avanti ideali decisamente controcorrente. La giornalista Gilda Sciortino ha introdotto il consigliere comunale, Giovanni Lo Cascio, che ha illustrato l’importanza di questa iniziativa. Di seguito il preside del liceo, il prof. Domenico Di Fatta, ha raccontato l’incontro con Valeria Grasso negli anni in cui dirigeva l’Istituto Giovanni Falcone (nel quartiere Zen 2). Era il periodo nel quale la testimone di giustizia si era vista costretta ad andare via da Palermo – per aver fatto il proprio dovere di cittadina che aveva denunciato i propri estorsori del clan Madonia – ed aveva voluto legalita-e-liverta-171213donare l’attrezzatura della sua palestra proprio alla scuola Falcone prima di chiudere il locale. Ma tutto si era arenato per assurde burocrazie, e di quel dono non se ne era fatto nulla. Tempi non troppo lontani, ma soprattutto tempi bui. Che il dirigente scolastico ha voluto evidenziare auspicando che i ragazzi della sua scuola diventino invece “protagonisti di un risveglio delle coscienze”. E’ la stessa Valeria Grasso a parlare poi dell’importanza “storica” di questa giornata, dove “un sogno diventa realtà”. Di fatto a gennaio la sua palestra riaprirà. Con grande commozione la testimone di giustizia ha spiegato che il suo obiettivo era proprio far tornare la speranza ai giovani. Che troppo spesso sono “vittime di una parte sporca dello Stato”, evidenziando però la presenza vitale di “una parte pulita” dello Stato costituita oggi dagli stessi ragazzi. “Il fatto che vi siete ripresi San Lorenzo è il regalo più grande che potevate fare”, ha detto con lacrime di gioia la signora Grasso. La parola è passata quindi ai diretti protagonisti di un’iniziativa figlia di un progetto di legalità intrapreso dal professor Luigi Barbieri e iniziato più di 10 anni fa. Tra i quattro studenti seduti dietro al tavolo è stata Simona a spiegare per prima come la testimonianza di Valeria Grasso abbia sortito l’effetto di renderli “coscienti” e consapevoli “di poter fare qualcosa” per riprendersi quanto era stato tolto dalla mafia e dall’illegalità. “La palestra – ha sottolineato la giovane studentessa – diventerà un presidio di legalità, così da aprire uno sportello per tutti coloro che si trovano nella stessa situazione nella quale si trovava Valeria Grasso”. Successivamente Claudio ha illustrato il monologo scritto da lui (che verrà interpretato in occasione delle due giornate) contro “la mentalità mafiosa”, finalizzato a rendersi conto dell’importanza di “riprendere in mano la propria vita” per liberarsi da questo cancro. Dal canto suo Ilenia ha evidenziato la rilevanza del segnale positivo lanciato dall’iniziativa: una scuola di Brancaccio che va a San Lorenzo a riaprire una palestra fatta chiudere dalla mafia. Infine Ettore, rappresentante di istituto, ha voluto ribadire che non si tratterà di un’iniziativa “formale”, ma bensì di un vero e proprio “stile di vita” per arrivare a rivedere “una Palermo diversa”, cercando così di “dare l’esempio”. Barbara De Luca, dell’associazione Cittadinanza per la magistratura, ha sottolineato quindi il grande significato di poter passare dalla definizione di “alta densità mafiosa” a quella di “alta densità di volontà” per “far cambiare questo Paese”. “Valeria Grasso – ha evidenziato Barbara De Luca – è una cittadina che purtroppo viene ancora considerata ‘eroica”, quando invece dovrebbe essere considerata ‘normale’… ma purtroppo siamo ancora in un Paese che non riesce ad essere ‘normale’…”. Con altrettanta profondità e incisività il prof. Barbieri ha specificato la peculiarità di questo progetto che non deve esaurirsi con le due giornate della manifestazione. “Se il 19 mattina ci svegliamo e non è cambiato nulla significa che ci siamo presi in giro. Tutti noi abbiamo una grande responsabilità nei confronti di questi ragazzi, dobbiamo continuare, giorno dopo giorno, se molliamo abbiamo fallito”, ha affermato con forza il docente.

La vittoria di Valeria
Una prima straordinaria vittoria è arrivata dalla voce della stessa Valeria Grasso che ha annunciato in anteprima la sua decisione di voler abbandonare la località protetta per fare ritorno a Palermo. “Avevo scelto di andare in località protetta – ha raccontato commossa la testimone di giustizia – perché ero sola ed ero delusa e mi sentivo respinta dalla mia città. In quei momenti avevo paura della solitudine…”. “Poi – ha affermato rivolgendosi agli studenti – grazie a voi, all’input che mi avete dato, ho deciso di tornare. Ho chiesto quindi un’audizione alla Commissione antimafia per capire se era possibile poter rientrare a Palermo. La Commissione ha espresso parere favorevole. Adesso, finalmente, dopo il tempo necessario per il disbrigo delle pratiche, tornerò nella mia città. Io non vi lascio più…”. Un fragoroso applauso ha abbracciato immediatamente Valeria Grasso. La scelta di tornare a Palermo rappresenta a tutti gli effetti un fascio di luce di speranza che squarcia il buio che attanaglia questa città. “La paura può esistere, ma è troppo debole in confronto all’amore che si può provare nell’affrontare queste situazioni”, ha ricordato Ettore mentre si concludeva la conferenza stampa. Poco distante dal Palazzo delle Aquile, in piazza Politeama, un altoparlante diffondeva le note di una vecchia canzone di Francesco De Gregori. “La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere. E poi la gente, (perché è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare”. Quasi a rimarcare l’importanza delle proprie scelte in una città dove ogni giorno si è costretti a scegliere da che parte stare.

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Il sito web del Liceo “Danilo Dolci”

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