Pubblicato il 7 luglio 2009 - Seduta n. 233
MASCITELLI , LANNUTTI , CARLINO
Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Premesso che:
si apprende da un articolo del quotidiano “la Repubblica”,
pubblicato nell’edizione del giorno 29 giugno 2009, che la polizia
giudiziaria ha trasmesso un’informativa alla Procura nazionale
antimafia in seguito alla vicenda degli appalti, subappalti ed incastri
societari sospetti relativamente alla ricostruzione nelle zone
interessate dall’evento sismico del 6 aprile 2009 che ha colpito
l’Abruzzo;
in particolare l’articolo di stampa riferisce che l’appalto per i
lavori di spianatura della collina di Bazzano, dove verrà sistemata una
grande piattaforma di cemento sulla quale sorgerà la prima delle 20
piccole città, denominate new town, promesse dal Governo agli aquilani
per la fine di novembre 2009, è stato aggiudicato da una «associazione
temporanea di imprese»;
la capogruppo dell’associazione era la «Prs, produzione e servizi srl»
di Avezzano, la seconda ditta era la «Idio Ridolfi e figli srl»,
anch’essa di Avezzano e sta partecipando anche ai lavori per la
ristrutturazione per il G8 dell’aeroporto di Preturo, la terza era la
«Codisab» di Carsoli, la quarta era l´impresa «Ing. Emilio e Paolo
Salsiccia srl» di Tagliacozzo e la quinta l’«Impresa Di Marco srl» con
sede a Carsoli;
considerato che, stando a quanto risulta dalla notizia di stampa:
a) l’imprenditore Di Marco, amministratore unico dell’impresa Di Marco
srl, risulta come socio fondatore della «Marsica Plastica srl», molto
nota agli investigatori de L’Aquila e di Palermo, perché tra i soci
compaiono: Achille Ricci, arrestato tre settimane prima del terremoto
per avere occultato i soldi di Vito Ciancimino, l’ex sindaco condannato
per reati di mafia di Palermo, in un villaggio turistico a Tagliacozzo;
Giuseppe Italiano, ingegnere palermitano in affari nel settore del gas
con Massimo Ciancimino; Ermelinda Di Stefano, la moglie del
commercialista siciliano Gianni Lapis, il regista degli investimenti
del «tesoro» di Ciancimino fuori dalla Sicilia;
b) nel settembre 2006 veniva costituita anche la società, l’«Ecologica
Abruzzi srl» e fra i suoi soci ci sono ancora alcuni della «Marsica
Plastica srl», quali la moglie del commercialista Lapis e il
palermitano Giuseppe Italiano, e poi anche Nino Zangari, un altro
imprenditore abruzzese arrestato il 16 marzo 2009 per il riciclaggio
del famigerato «tesoro» di don Vito;
c) l’imprenditore Dante Di Marco sarebbe entrato in società non
soltanto con i siciliani amici di Ciancimino ma anche con il padre di
un alto dirigente regionale del Popolo delle libertà abruzzese.
Risulterebbero insieme dal 2006, e con loro un altro esponente politico
dello stesso partito sotto inchiesta a Pescara per avere intascato
tangenti per appalti sanitari, nella «Rivalutazione Trara srl», società
che ha comprato alla periferia di Avezzano 26 ettari di terreno e un
antico zuccherificio per trasformarlo in un termovalorizzatore;
già nel dicembre 2007 il giornale on-line “Site.it”,
in occasione della vicenda relativa alla costruzione del villaggio
turistico in località Tagliacozzo (L’Aquila) tornata alla ribalta in
seguito alla presentazione di due interrogazioni parlamentari sui
rischi di infiltrazioni mafiose nella regione Abruzzo, aveva
ricostruito tutti i passaggi dell’intricata storia ritrovando società
come la “Ecologica Abruzzi srl” e la “Marsica plastica srl”, che, anche
se non coinvolte nell’inchiesta, testimoniavano l’allargarsi degli
interessi in Abruzzo di società legate a Gianni Lapis, impegnate non
solo nel settore turistico ma anche nel campo del gas fino a quello dei
rifiuti e dell’energia;
alla luce di un labirinto di sigle, patti, commerci, incroci
sembrerebbe agli interroganti che i primi lavori del dopo terremoto
siano andati ad un imprenditore abruzzese in collegamento con
“prestanome” che riciclavano, sul territorio abruzzese, il «tesoro» di
Vito Ciancimino,
si chiede di sapere:
quali siano i nomi delle società che hanno concorso per
l’aggiudicazione degli appalti e subappalti per la ricostruzione nei
territori colpiti dal terremoto in Abruzzo e se siano stati effettuati
i dovuti controlli sulla compatibilità delle stesse;
se siano stati compiuti i necessari controlli sulle società
partecipanti attraverso lo schedario delle imprese presso l’Autorità
per la vigilanza sui contratti pubblici;
se al momento dell’aggiudicazione del subappalto all’imprenditore Dante
Di Marco fossero conosciute le circostanze di cui in premessa e come
siano state valutate;
se il Governo sia a conoscenza di altri nomi di esponenti politici che,
direttamente o indirettamente, abbiano costituito società o avviato
affari con imprenditori o società siciliane;
se non ritenga urgente, alla luce di quanto emerso, intervenire nelle
opportune sedi al fine di valutare la compatibilità della società
Impresa Di Marco, con i lavori per la realizzazione della new town che
sorgerà sotto la collina di Bazzano, opera prima della ricostruzione
del dopo terremoto.
Il testo integrale dell’interrogazione parlamentare
Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01720 - Atto n. 4-01720
RASSEGNA CRONOLOGICA DEGLI ARTICOLI DI STAMPA
CHE HANNO PRECEDUTO L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE:
Terra - Angelo Venti - 30 giugno 2009 :Terremoto Abruzzo - Il prefetto non chiarisce e svela che i controlli non sono completi
Terra - Pietro Orsatti - 30 giugno 2009 : Appalti sospetti e informazioni strappate
Il Manifesto - Andrea Palladino - 30 giugno 2009: Terremoto. La ricostruzione fa gola a molti
La Repubblica - Attilio Bolzoni - 29 giugno 2009 : L’Aquila, le amicizie pericolose all’ombra della prima new town
Terra - Pietro Orsatti e Angelo Venti - 27 giugno 2009: Così la criminalità allunga le mani sulla ricostruzione
Terra - Angelo Venti - 26 giugno 2009: Quelle ditte sospette al lavoro sul piano Case
site.it/marsica - Angelo Venti - n. 12 dicembre 2007:Le mani sull’Abruzzo interno (numero monografico in Pdf sui reinvestimenti in Abruzzo)
inserti cilostilati site.it / briganti: n. 1 del 24 settembre 2007 - n. 2 del 28 settembre 2007 - n. 3 del 7 ottobre 2007 - n. 4 del 17 ottobre 2007 - n. 5 del 16 novembre 2007
site.it/marsica - Angelo Venti - n. 7 marzo 2006: SPECIALE: Cose nostre nell’Abruzzo interno
G8 e terremoto. Aspettando l'ultimo giorno
di Angelo Venti - 10 luglio 2009
La gestione della sicurezza del G8 somiglia sempre più a una
scampagnata fuori porta. Almeno nei primi due giorni, i fatti stanno
smentendo le voci allarmistiche diffuse ad arte, alla vigilia del
vertice, anche da auterovoli testate che citavano le solite fonti bene
informate.
Il rischio paventato di incidenti, finora, è stato scongiurato grazie
all’atteggiamento dialogante e spesso convergente dei due attori
principali, forze dell’ordine e comitati cittadini. Quest’ultimi
avevano chiesto ai movimenti no global di non tenere manifestazioni
nazionali a L’Aquila, preferendo puntare su iniziative sulla
ricostruzione. A far pendere l’ago della bilancia su questa scelta è
stata l’eterogeneità della composizione dei comitati stessi, nati per
l’emergenza terremoto, e la considerazione che eventuali incidenti
avrebbero fatto il gioco del governo, in evidente difficoltà sul piano
interno e internazionale, ma anche per la gestione dell’emergenza e
della ricostruzione. Infatti la manifestazione di oggi, fortemente
voluta dai Cobas e da altre organizzazioni antagoniste, è mal
sopportata dai Comitati aquilani che la giudicano inopportuna.
Sul fronte delle forze dell’ordine la situazione appare identica. Da
una parte c’è preoccupazione per i posti di blocco sulle vie di accesso
che, oltre a creare problemi ai residenti, in realtà non filtrano nulla
e che fanno ipotizzare la possibilità di incidenti pilotati. Dall’altra
c’è l’atteggiamento dialogante e morbido della questura e della Digos
locale: “Siamo terremotati anche noi ci ha detto più di un agente dal 6
aprile viviamo anche noi da sfollati, abbiamo lo stesso interesse a
ricostruire la città”. Anche gli agenti provenienti da altre zone, ma
che sono stati presenti qui dopo il sisma, hanno lo stesso
comportamento nei confronti dei comitati: “Siamo venuti qui per aiutare
i nostri colleghi terremotati - e, con cenno esplicito al ruolo svolto
in questi mesi dalla Protezione civile, aggiungono - non siamo
certamente noi che vogliamo limitare le libertà democratiche”. E
proprio il ruolo della Protezione civile - che ha militarizzato il
territorio esautorando gli enti locali dei loro poteri e disarticolando
le forze dell’ordine nelle loro funzioni - viene sempre più
identificata come la controparte comune. Indipendentemente dal G8, su
queste basi sta nascendo così a L’Aquila una inedita alleanza, anche se
non dichiarata, in larghe fette della società civile, forze dell’ordine
e comitati cittadini compresi.
Forze dell’ordine che, proprio per il G8, manifestano più di un
mugugno per ordini contraddittori e continui cambi di strategie sulla
gestione dell’ordine pubblico.
Stessa cosa vale per le misure contro possibili attacchi del terrorismo
internazionale. La difesa di obiettivi sensibili - quali le centrali di
telecomunicazione - sono affidate a militari lasciati senza direttive:
ad esempio ieri, nel corso di un blitz pacifico di giovani che
affiggevano uno striscione nelle vicinanze, sono usciti allo scoperto
con armi automatiche, temendo il ripetersi di contestazioni violente
tipo il G8 di Genova.
[ su terra ]
Tratti da: Site.it
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