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Una busta è stata recapitata alla sede di Repubbica
Le altre due intercettate al centro poste di Peschiera Borromeo
Minacce ai direttori dei giornali proiettili a Mauro, De Bortoli e Mieli
MILANO - Tre buste con proiettili sono state indirizzate a direttori di grandi giornali. Una è stata recapitata nella sede di Repubblica. Due, destinate a Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, sono state intercettate al centro poste italiane di Peschiera Borromeo.
Il plico indirizzato al direttore di Repubblica Ezio Mauro è arrivata tramite posta ordinaria intorno alle 10 di questa mattina ed è stata subito intercettata dalla vigilanza del quotidiano che l'ha fatta passare attraverso il metal detector. Sono quindi intervenuti i Carabinieri della Garbatella che hanno sequestrato la busta indirizzata al direttore senza però indicarne il nome. All'interno oltre al proiettile una lettera.
Le altre due, destinate al direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli e a quello del Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli , sono state intercettata da un addetto delle Poste questa notte, alle 3 circa. Spedite entrambe da Lamezia Terme per posta prioritaria, misurano 13 centimetri per 17 e avevano gli indirizzi scritti al computer. Quella destinata a Mieli è stata aperta: dentro c'era un proiettile calibro 7.65 e un foglio con un messaggio definito dalla Questrua "abbastanza farneticante" che delineava uno scenario apocalittico in provincia di Crotone. La seconda busta non è stata aperta ma già al tatto gli esperti hanno detto che con ogni probabilità conteneva un proiettile dello stesso calibro. Sul caso indaga la Digos.
Un quarto episodio, dai contorni ancora oscuri, è avvenuto anche a Cosenza, dove una busta contenente un proiettile è stata recapitata stamani nella redazione de Il Quotidiano della Calabria. Il plico era indirizzato al direttore responsabile del giornale, Emanuele Giacoia, ex volto noto di 90° Minuto e conteneva anche un foglio sul quale si faceva riferimento alla Cellulosa 2000, fabbrica in dismissione dell'area industriale di Crotone. Gli autori, naturalmente anonimi, si sono presentati come fornitori dell'azienda crotonese, sostenendo di essere costretti a pagare il "pizzo" alla criminalità locale.
Tratto da: la repubblica edizione online (29 gennaio 2008)