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di Pietro Orsatti - 19 giugno 2009
Oltre ogni limite della decenza.
A Cinisello Balsamo “l’utilizzatore
finale” svela in un colpo solo tutta la sua grettezza, l’ipocrisia del
parvenue arrivato ai vertici dello Stato solo attraverso la distribuzione di massa delle “mancette” al popolino.
Silvio
Berlusconi,
ha finalmente deciso di svelare la sua faccia più intima, quella del
ballista arrivato alla fine del suo percorso senile, quando sia la
mente che il corpo cedono il passo al degrado, al disfacimento.
Definendo le
proteste
contro il suo decreto per i terremotati (un assurdo sia sul piano
giuridico che su quello etico che mai nessuno prima di lui si sarebbe
immaginato di proporre figuriamoci di far approvare) una “speculazione
sui morti”. Questo decrepito signore tenuto insieme solo dai suoi
soldi, da un esercito di medici (uno psichiatra no?) e da un
multistrato di cerone ha accusate le vittime del terremoto di speculare
sui propri morti. Immaginiamo la presidente della provincia de L’Aquila
leggere dei deliri di questo furbo ometto in declino pieno di livore.
Lei che era a
Roma
a protestare con i suoi concittadini definita speculatrice, lei con la
famiglia decimata dal sisma a Onna. Speculatori i quasi 70mila
sfollati, le migliaia di feriti, i parenti dei 299 morti. Solo perché
non accettano gli aiuti coatti (e falsi perché solo parziali e imposti
con la militarizzazione) da una
maggioranza troppo impegnata a coprire scandali piccoli (quelli delle feste e delle escort) e enormi (quello della
corruzione
di Mills). E quindi basta. Basta di mantenere anche la pur minima
cortesia dovuta al presidente del consiglio. Basta con l’ipocrisia che
si nasconde dietro i titoli di onorevole, premier, presidente,
cavaliere. Silvio
Berlusconi,
che un immensa pernacchia ti sommerga, a te e alla tua schiera di
maggiordomi, servitori, bacia pile e cortigiane. Se rimane ancora
qualcosa di umano nell’oscena rappresentazione che stai dando di te e
del tuo potere, levati dalle scatole senza sparare altre balle e
idiozie. E uscendo di scena chiuditi bene la porta alle spalle.
Tratto da: orsatti.info