"Il disegno di legge che il Parlamento si accinge a discutere è, in maniera evidente e perfino grossolana, contra personam. Lo scopo, non dichiarato ma perfettamente individuabile, è quello di estromettere dalla commissione Antimafia il senatore Roberto Scarpinato. Un membro della commissione che, forte della sua trentennale esperienza di magistrato impegnato sul fronte delle più delicate indagini sui rapporti tra la mafia ed il potere, si è dimostrato in grado, fin dai suoi primi atti in commissione, di poter indirizzare la ricerca della verità sulle stragi 1992-1994 anche in direzione del possibile coinvolgimento di entità esterne a cosa nostra". A dirlo è il sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo riferendosi al disegno di legge in materia di conflitto di interessi nell'ambito della Commissione parlamentare antimafia che è in discussione in Parlamento. "In un Paese da tempo dilaniato da gravi conflitti di interesse (mai regolati da una seria ed efficace normativa) - aggiunge - che hanno condizionato pesantemente l'attività di Governi ed istituzioni politiche, si ipotizza invece, in capo al senatore Scarpinato, l'incompatibilità tra l'aver dedicato tutta la vita alla lotta alla mafia e alla ricerca della verità ed il suo diritto-dovere di continuare a farlo anche nella veste politica recentemente assunta. Ciò che sta accadendo appare preoccupante e non può passare inosservato”.
Foto © Paolo Bassani
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