Il tycoon e il teatro dell’assurdo: “Congratulazioni mondo, è tempo di pace!”. Israele accusa Teheran di aver violato l’accordo e minaccia rappresaglie
La notizia, totalmente inaspettata, è arrivata quando in Italia era già notte fonda: Iran e Israele hanno accettato la tregua. Ad annunciarla il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: “Congratulazioni a tutti! È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale (tra circa 6 ore, quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni finali in corso!), per 12 ore, dopodiché la guerra sarà considerata Finita!”, scrive su Truth un euforico Donald Trump precisando che “l’Iran darà inizio al cessate il fuoco e, alla dodicesima ora, Israele darà inizio al cessate il fuoco e, alla ventiquattresima ora, il mondo saluterà la fine ufficiale della guerra dei 12 giorni”. La tregua - i cui termini risultano poco chiari, così come le dichiarazioni del tycoon - sarebbe stata violata qualche ora fa dall’Iran che avrebbe lanciato due missile su Israele, entrambi intercettati. Il consiglio supremo della sicurezza nazionale iraniano smentisce ma il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver già dato istruzioni all’Idf di “rispondere con forza alla violazione del cessate il fuoco con attacchi intensi contro obiettivi del regime. Di fatto, se così fosse, la tregua - che era stata preceduta dall’uccisione di un altro scienziato nucleare, Mohammad Reza Seddighi Saber e poi dall'attacco su un’abitazione a Be’er Sheva costato 5 vittime - è durato poco più di un’ora. L’incertezza regna su entrambe le popolazioni. “Persino ex funzionari statunitensi fanno fatica a capire cosa stia succedendo”, scrive il Guardian. Lo stesso commenta il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, citato dall’agenzia Interfax: “Non è ancora chiara la situazione di un cessate il fuoco tra Iran e Israele e non è sicuro che possa durare, ma la Russia lo accoglierebbe con favore”. Prima della presunta violazione della tregua il governo israeliano aveva annunciato di aver raggiunto “tutti gli obiettivi” della sua guerra contro l’Iran. “I combattenti di Israele hanno eliminato due minacce esistenziali per il Paese, garantendo così il futuro di Israele”, comunicava l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Benjamin Netanyahu
L’attacco iraniano alla base Usa in Qatar
La tregua, ancora traballante, è arrivata dopo che l’Iran ha dato inizio alla rappresaglia contro gli Stati Uniti con un attacco missilistico di rappresaglia contro la base aerea USA di al-Udeid in Qatar. Prima di lanciare l’attacco, Teheran ha avvisato il personale della base per permettere l’evacuazione. Un attacco telefonato ma inevitabile, agli occhi di Teheran, dopo i bombardamenti americani sulle centrali nucleari iraniane. “L'IRGC con il sacro codice di 'Ya Aba Abdullah Al-Hussein' ha preso di mira la base di Al-Udeid in Qatar con un devastante e potente attacco missilistico nell'operazione Besharat Fatah. Questa base è il quartier generale dell'Aeronautica Militare e la più grande risorsa strategica dell'esercito terroristico statunitense nella regione dell'Asia occidentale”, si legge nel comunicato delle forze armate iraniane. Al-Udeid è la più grande base militare statunitense in Medio Oriente, fondata nel 1996. Con una superficie di 24 ettari (60 acri), la base ospita quasi 100 aerei e droni. Questa base, che ospita circa 10.000 soldati, funge da quartier generale avanzato del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) ed è stata fondamentale per le operazioni in Iraq, Siria e Afghanistan. La Cnn, che cita un funzionario statunitense, riferisce che “nessuna vittima è stata segnalata nell'attacco” e la base è stata attaccata "da missili balistici a corto e medio raggio provenienti dall'Iran". Immediata la reazione del Qatar, il cui ministro degli Esteri Hamad bin, Jassim bin Jaber Al Thani, ha definito il raid “una violazione della sovranità e dello spazio aereo del (Paese, ndr), nonché della Carta delle Nazioni Unite". "Lo Stato del Qatar si riserva il diritto di rispondere direttamente a questa flagrante aggressione in conformità con il diritto internazionale", si legge nella dichiarazione ufficiale, che parla anche della totale intercettazione dei missili iraniani in arrivo. Anche l'Arabia Saudita ha condannato "con la massima fermezza" l'attacco dell'Iran in Qatar, definendolo "una flagrante violazione del diritto internazionale", ha riferito la televisione di Stato saudita, rilanciata dal New York Times.
Vladimir Putin
Putin: gli attacchi USA stanno spingendo il Mondo verso una “linea molto pericolosa”
L’irruente escalation degli ultimi giorni ha preoccupato molto il Cremlino. Questa mattina, Putin ha ricevuto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, insieme al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, al consigliere per la politica estera del Cremlino Yuri Ushakov e a Igor Kostyukov, capo dell'agenzia di intelligence militare russa GRU. "L'aggressione assolutamente immotivata contro l'Iran non ha fondamento né giustificazione", ha detto Putin ad Araqchi, aggiungendo di voler discutere di come placare la crisi. "Da parte nostra, ci stiamo impegnando per assistere il popolo iraniano". Un tipo di assistenza di cui ancora non si conoscono i dettagli. Risuonano come martelli nell’etere in questo senso, i recenti moniti del vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, secondo cui “diversi Paesi sono pronti a fornire direttamente all’Iran le loro armi nucleari”. Un commento a margine degli attacchi americani contro i siti nucleari. "Anche le potenze extraregionali vengono coinvolte nel conflitto", ha detto Putin. "Tutto questo porta il mondo su una linea molto pericolosa". Sebbene la Russia abbia acquistato armi dall'Iran e abbia firmato all'inizio di quest'anno un accordo di partenariato strategico ventennale con Teheran, l'accordo pubblicato non contiene una clausola di difesa reciproca. "Interagiamo con l'Iran in molti settori. È chiaro che sarebbe irresponsabile da parte mia rivelare il contenuto dei contatti in corso, compresi quelli odierni, date tutte le circostanze", ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, a cui è stato chiesto se l'Iran avesse richiesto aiuto militare. Ryabkov ha poi concluso: "La nostra partnership strategica con l'Iran è indistruttibile" e “l'Iran ha il pieno diritto di difendersi”.
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