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Il presidente della Repubblica italiana attacca le azioni di Netanyahu

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto oggi l'immediata apertura degli accessi alla Striscia di Gaza per gli aiuti alla popolazione civile, stremata dalla fame, sottolineando che i Palestinesi hanno diritto a un "focolare entro confini certi" e che l'occupazione non può essere presentata come una misura di sicurezza. Parlando agli ambasciatori in occasione della Festa della Repubblica, ha evidenziato che "l'occupazione illegale di un territorio di un altro Paese" può sconfinare in una vera e propria volontà di dominio, esprimendo al contempo alta preoccupazione per l'aumento dell'antisemitismo in tutto il mondo. "È imprescindibile il diritto di Israele a vivere in sicurezza", ha affermato il Presidente, aggiungendo però che "è disumano ridurre alla fame una popolazione civile, bambini e anziani compresi, ed è per questo che le forze armate israeliane devono aprire i varchi per permettere il passaggio degli aiuti".
"È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza, e si impone, subito, il cessate il fuoco", ha dichiarato Mattarella, ribadendo che "in qualunque caso, è indispensabile che l'esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all'azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di una piena assistenza umanitaria alle persone, perché ridurre alla fame un'intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano". Il Capo dello Stato ha voluto iniziare la sua riflessione richiamando i principi sanciti nella Costituzione, che regolano l'azione della Repubblica nell'ambito internazionale, definendo la Carta, nata dal referendum istituzionale del 2 giugno 1946, come "ambiziosa" nell'identificare nella pace e nella collaborazione la vocazione della Repubblica nei rapporti internazionali.

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Questa scelta, ha soggiunto Mattarella, riferendosi all'Unione Europea come a un pilastro irrinunciabile dell'anima stessa della Repubblica, "è stata rafforzata e consolidata dal percorso di integrazione europea, che rifiuta la categoria del 'nemico', promuove il dialogo, ripudia la guerra quale strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e sostiene la creazione di organizzazioni internazionali rivolte alla pace e alla giustizia, contrassegnando le scelte della Repubblica Italiana in questi 79 anni di vita". Insomma, "il tema della pace è al centro della nostra comune attenzione, eppure tanti sono i tristi scenari di conflitto aperti", ha osservato il Presidente.
Il primo pensiero, però, è per l'Ucraina, e gli occhi del mondo seguono con speranza ciò che potrebbe avvenire a Istanbul, ha ricordato Mattarella, avvertendo che "da più di tre anni Kiev sta opponendo una strenua resistenza all'aggressione della Federazione Russa, e, nel confermare il nostro fermo e convinto sostegno a Kiev, continuiamo a lavorare affinché si possa giungere a una pace che sia giusta, complessiva e duratura". Tuttavia, il tasto ancora più dolente è quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza, dove le parole del Presidente si fanno ancora più chiare e dure.


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Il Medio Oriente, ha detto, "dopo il sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi – con ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti, che vanno immediatamente liberati – vive il dramma in atto nella Striscia di Gaza, dove è inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza, si impone immediatamente il cessate il fuoco ed è indispensabile che l'esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all'azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di una piena assistenza umanitaria alle persone". "Che venga ridotta alla fame un'intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano", ha scandito il Presidente, sottolineando che "è grave l'erosione di territori attribuiti all'Autorità Nazionale Palestinese, poiché i Palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi".
Ugualmente, ha aggiunto, "questa prospettiva e la sicurezza di Israele – elementi imprescindibili – appaiono gravemente minacciate dalla semina di sofferenza e di rancore prodotta da quanto sta accadendo, e il quadro generale è ben poco rassicurante, anche per l'alta preoccupazione destata dalle manifestazioni di antisemitismo che si riaffacciano nel mondo". Mattarella ha tracciato le linee di un principio generale da applicare alla contingente situazione internazionale, affermando che "dal territorio d'Europa al Medio Oriente – come ovunque, in qualsiasi continente – l'occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza, poiché si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio e della barbarie nella vita internazionale".  
(1° Giugno 2025)

Foto di copertina ©Imagoeconomica

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