Il Docufilm diretto da Giorgio Bongiovanni
Questo articolo, che riproponiamo ai nostri lettori, è stato scritto in data 23-05-2025.
Trentatré anni sono passati dalla strage di Capaci. Si sono celebrati processi, inchieste, sono stati condannati all'ergastolo mandanti ed esecutori mafiosi.
Eppure su quel botto spaventoso che lungo l'autostrada tra Palermo e Capaci uccise Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, restano molteplici zone d'ombra.
Gli elementi emersi in inchieste e processi, come scritto in più sentenze, dimostrano in maniera chiara che dietro all'Attentatuni non vi fosse solo la mafia.
E non solo per una dichiarata "convergenza di interessi". Più di un elemento porta all'evidenza che insieme agli uomini di Cosa nostra abbiano partecipato alla strage mandanti e concorrenti esterni a cui da tempo si cerca di dare un volto e un nome.
Oggi c'è chi preferisce vivere questo giorno "in silenzio", in raccoglimento e rispetto, ricordando il sacrificio di chi oggi non c'è più. Al silenzio preferiamo il rumore contro i depistaggi e le mistificazioni di una verità che ancora oggi viene negata ai familiari, ma anche a tutti i cittadini onesti.
Viviamo in un tempo in cui si tenta di riscrivere la storia delle stragi. Stragi che hanno sconquassato il nostro Paese. E' ciò che sta avvenendo nella Commissione parlamentare antimafia dove la Presidente Chiara Colosimo ha scelto la via della parcellizzazione, dell’atomizzazione, non occupandosi della campagna stragista nel suo insieme ma soltanto di un episodio gravissimo ed emblematico, la strage di via d’Amelio.
Si dà spazio ad un'unica pista, quella del possibile interesse di Paolo Borsellino per la nota inchiesta “Mafia-appalti”, addirittura sentendo in Commissione figure le cui condotte, al di là delle sentenze assolutorie, sono tutt'altro che lineari e limpide.
Al contempo si cerca di allontanare dalla Commissione antimafia un ex magistrato come Roberto Scarpinato che in questi anni ha messo in evidenza, documenti alla mano, tutti gli aspetti che andrebbero approfonditi su ciò che avvenne in quei primi anni Novanta.
Elementi che, come qualche giorno fa ha ricordato la trasmissione Report, condotta da Sigfrido Ranucci, portano anche alla possibile partecipazione della destra eversiva.
Nei prossimi mesi la Gip di Caltanissetta Graziella Luparello dovrà decidere se accettare la richiesta di archiviazione della Procura su mandanti e concorrenti esterni.
Soggetti oltre Cosa nostra di cui parliamo in questo docufilm, scritto e diretto da Giorgio Bongiovanni, "Giovanni Falcone. La vera storia della trattativa e delle stragi dello Stato-mafia".
Ve lo proponiamo ancora una volta. Per non dimenticare e chiedere verità e giustizia.
ARTICOLI CORRELATI
La signora Falcone non faccia salire gli amici dei mafiosi sul palco di via Notarbartolo
''Palermo scende in piazza: un corteo dal basso per verità, giustizia e memoria viva''
Strage Capaci: è l'anniversario delle vendette, di chi vuole rifare la storia
di Attilio Bolzoni
Palermo - Non chiedeteci silenzio: il 23 maggio faremo rumore!
Bloccato il corteo antimafia, insorgono superstiti e familiari delle vittime: assurdo!
Manganelli contro il corteo antimafia: ecco come sono andati i fatti!
Il volto della repressione al corteo per Falcone e l'ipocrisia delle ''autorità''
di Salvatore Borsellino
Ingroia: ''Il blocco al corteo è una vergogna. Così si sfregia eredità morale di Falcone''
#StragediCapaci: la vergogna e l'onore
Società civile e studenti contro passerelle di Stato. Sfondato cordone della polizia
Ordinanza ''fascista'' del Prefetto di Palermo, via Notarbartolo non sarà per tutti
Palermo, 23 Maggio - Non siete ''Stato'' voi, ma siete stati voi
Morvillo: ''Falcone e Borsellino. No a celebrazioni da chi convive con i collusi''