Intervista sul libro "Senza Dio, senza Stato, senza libertà" - Seconda parte
Nel libro "Senza Dio, senza Stato, senza Libertà" l'ex magistrato Carlo Palermo approfondisce il contesto della Strage di Pizzolungo considerandola non solo come un fatto criminale o espressione dell’attività svolta da Cosa nostra, ma anche dell’operato congiunto dei più occulti centri di potere che governano il mondo: i servizi segreti degli Stati Uniti, i loro e i nostri apparati costituiti in Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale (ovvero le strutture Stay behind - Gladio), la Nato, e, al di sopra di essi, la regia direttiva della superiore massoneria internazionale.
"Negli anni Ottanta ci stavamo avvicinando alla verità - dice Carlo Palermo - Il progetto di rinascita di Licio Gelli venne scoperto in quel periodo e rappresentava il potere dell'epoca. Era un progetto di occupazione nel potere italiano con riflessi internazionali, come ad esempio la partecipazione al Plan Condor. Io chiamai la Bestia questo potere internazionale che appariva evidente su cui, però, non si è riusciti ad indagare fino in fondo". La Bestia, dunque, secondo Palermo, vede la sua manifestazione nell'operato congiunto tra Gladio, servizi, mafie e massoneria. "Negli anni Ottanta, con Riina, c'è un'evoluzione della mafia che era conosciuta al tempo. Una mafia che deve portare quei cambiamenti necessari per giungere agli anni Novanta. Poi ci sarà una nuova trasformazione. Il condizionamento a livello planetario delle masse, passerà anche tramite altri fatti per giungere al ridimensionamento graduale della democraticità dei Governi. Oggi però ho la sensazione che non si voglia andare fino in fondo nella ricerca della verità".
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