La testimonianza di Karim El Sadi, inviato in Argentina per la giornata della memoria
Desaparecidos, il “Plan Condor”, la brutale dittatura in Argentina e le complicità della loggia P2 nel regime di Videla. Di tutto questo e molto altro abbiamo parlato nell’ultima puntata di “Nero su Bianco”, in un’intervista del capo redattore di ANTIMAFIADuemila al giornalista Karim El Sadi, appena tornato da Buenos Aires, dove ha raccolto le testimonianze dei tanti che tuttora lottano per la verità e la giustizia riguardo agli orrori della dittatura (1976-1983). Il nostro inviato ha partecipato, infatti, alla marcia del “Día de la Memoria” del 24 marzo, nonché a tutte le giornate commemorative di quella pagina buia di storia.
Il 24 marzo, spiega Karim El Sadi, è una data molto sentita nel Paese. È il giorno in cui i familiari dei desaparecidos (in particolare le Madri di Plaza de Mayo), i sopravvissuti ai centri clandestini di sterminio e una vasta fetta della società civile si ritrovano davanti alla Casa Rosada (sede del governo) per ricordare le atrocità della dittatura (instaurata con il golpe del 24 marzo 1976) e pretendere con forza verità e giustizia, a partire dall’apertura degli archivi delle forze armate. Durante l’intervista, Karim El Sadi ha parlato anche del Plan Condor, un piano eversivo e segreto di stampo CIA, volto a sopprimere con la forza e il terrore l’ascesa delle forze comuniste nel Cono Sud dell’America Latina. Questo piano prevedeva la repressione di Stato e l’interscambio di informazioni, detenuti e forze armate tra i vari regimi. Le dittature di Bolivia, Cile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Brasile e Perù facevano parte di questo progetto, ha spiegato il giornalista.
Un piano occulto in cui hanno operato anche terroristi di estrema destra italiani, come Stefano Delle Chiaie e il gran maestro della P2 Licio Gelli. Un altro tema di grande importanza trattato in “Nero su Bianco” riguarda la fuga di alcuni repressori sudamericani ricercati nei loro paesi per crimini contro l’umanità, che nell’ultimo decennio hanno trovato rifugio in Italia grazie alle loro origini italiane. Uno di questi è l'italo-argentino Carlos Luis Malatto, attualmente indagato dalla Procura di Roma per l'omicidio di otto oppositori del regime.
Segui il PODCAST: Nero su Bianco
ARTICOLI CORRELATI
''Nunca más'', Argentina ricorda i 30mila desaparecidos e accusa Milei: ''Sei la dittatura''
''Milei rispetti i diritti degli argentini''. Parla la leader de ''Abuelas de plaza de Mayo
Milei, presidente fascista amico dei torturatori della dittatura argentina
di Giorgio Bongiovanni e Agustín Saiz
Non smettiamo di chiedere verità e giustizia per i detenuti desaparecidos
Il dramma dei desaparecidos, ancora oggi molti bambini di origine italiana sono introvabili
Né Milei, né Villarruel hanno potuto zittire la voce degli argentini sui 30.000 desaparecidos