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Il sostituto procuratore generale di Messina commenta la liberazione del boia libico e gli attacchi del governo a Lo Voi

“Il fatto che un criminale di guerra sia stato affettuosamente accompagnato a casa con un aereo di Stato, invece che in carcere, non interessa nessuno e tutti sono impegnati a dimostrare che Lo Voi è cattivo e komunista”. Lo scrive, su Facebook, il sostituto procuratore generale di Messina Felice Lima, da anni impegnato nella lotta alla mafia e pm di inchieste sui rapporti fra boss, politici e imprenditori.
Il magistrato ha detto la propria sullo scandalo che sta investendo il governo relativo alla liberazione di Osama Almasri, torturatore libico ricercato dall’Aja e riaccompagnato in Libia per volontà politica del governo, sfuggendo così al mandato di cattura per crimini contro l’umanità. Lima, che da tempo si batte in difesa dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura si è espresso anche sull’attacco lanciato dalla presidente Giorgia Meloni contro il procuratore di Roma Francesco Lo Voi, “reo” di aver notificato una comunicazione di iscrizione nel registro delle notizie di reato in seguito alla denuncia presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti contro la premier, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministro Carlo Nordio e Matteo Piantedosi.



Di Felice Lima

Come accade sempre in Italia e come è coerente con gli obiettivi della propaganda del regime che governa l'Italia da decenni, vestito di qualsiasi "colore" (perché sul punto da decenni tutti i Governi hanno agito sempre nello stesso modo con la sola eccezione dei Governi Conte), il "caso Almasry" è diventato il "caso Lo Voi". Dunque, la banda di giornalisti, opinion makers, politicanti, bloggers, troll e altro che fanno a gara a dimostrarsi il più servili possibili a chi comanda si sono buttati ventre a terra a trovare quante più colpe possibili a Lo Voi. Dunque, il fatto che un criminale di guerra sia stato affettuosamente accompagnato a casa con un aereo di Stato, invece che in carcere, non interessa a nessuno e tutti sono impegnati a dimostrare che Lo Voi è cattivo e komunista. Credo, quindi, di non potermi sottrarre a trattare questo tema come ineludibile appendice di quello trattato nei miei due post precedenti. 

Provo a essere il più breve possibile.

1. Non ho la minima simpatia per il Procuratore Lo Voi. Sarei stato felice che alla Procura di Roma fosse andato, per esempio, l'eccellente Marcello Viola. Quello che si sapeva di Lo Voi fino a ieri è che viene ritenuto una persona con sentimenti "di destra", iscritto alla corrente della magistratura che guarda a destra (Magistratura - cosiddetta - Indipendente) andato a capo della Procura di Roma con i voti entusiasti dei Consiglieri del CSM designati dalla destra. Quindi, stupisce che qualcuno lo possa ritenere komunista.

2. Non me ne frega niente di difendere Lo Voi e penso con la massima convinzione che la vicenda Almasry sia e resti la stessa sia se Lo Voi sia il migliore magistrato del mondo, sia se sia, invece, il peggiore. In sostanza, trovo indegno di un paese civile che, quando c'è un problema (nel caso di specie la sottrazione di Almasry alla cattura), invece di parlare del problema, si dica "e allora gli altri?". Perché un'altra cosa orribile di questo paese è che se contesti a uno del PD una porcata del PD, l'unica cosa che sa dire è "si, ma la destra è peggio". E se contesti a uno di destra una porcata di destra l'unica cosa che sa dire è "si, ma allora il PD". Nessuno si vergogna di fare schifo. Sono tutti contenti di dire che anche gli altri fanno schifo come loro. La famosa autodifesa del latitante Craxi alla Camera: "Io sono innocente, perchè tutti rubavamo, non solo io".


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Marcello Viola e Francesco Lo Voi © Imagoeconomica

3. Se Lo Voi ha commesso fatti riprovevoli, se ha abusato dei voli di Stato, se si è messo le dita nel naso, se ha una cugina che ha posteggiato in divieto di sosta, auspico che sia messo davanti alle sue responsabilità e paghi per ciò che ha fatto. Ma questo non toglie nulla al "caso Almasry".

4. Quindi, torniamo al "caso Almasry". Tutti i "giornalisti a servizio" sostengono che è strana la tempestività di Lo Voi e che lui avrebbe dovuto ritenere - io proprio non riesco a capire perché - che la denuncia dell'avv. Li Gotti è palesemente infondata. Un Avvocato molto importante nella città dove vivo, che fa politica nel partito al Governo, mi ha anche chiesto polemicamente qui su FB se c'era bisogno della denuncia dell'avv. Li Gotti perché Lo Voi agisse. 
Gli ho risposto così: Io, ovviamente, non lo so cosa ha pensato e fatto Lo Voi. Ma siccome mi si chiede di immaginarmelo, ci provo. E, dunque, mi immagino che Lo Voi, come ho fatto io, leggendo i giornali abbia pensato: "Porca miseria, ma questa storia di Elmasry integra all'evidenza un favoreggiamento e un peculato". Perché anche se Bruno Vespa e tutto il seguito si ostinano a dire che i due reati non esistono, chiunque abbia fatto almeno i primi due anni di giurisprudenza li vede lì belli chiari. E abbia anche pensato: "Capperi, ci devo ragionare sopra e decidere cosa fare. Ma per ora non devo fare nulla, perché altrimenti mi saltano addosso dicendo che sono stato troppo rapido e ho agito 'a orologeria'. Tanto c'è tempo. Ci ragiono su, cerco di capire se emergono fatti che possano essere rilevanti in un senso o nell'altro e, con calma e quando le cose sono più tranquille, decido cosa fare". 

5. Dopo di che, accade che l'avv. Li Gotti deposita un esposto/denuncia. Li Gotti è stato per trent'anni militante attivissimo prima del MSI e poi di Alleanza Nazionale. Quindi anche di lui è strano che lo si ritenga komunista (ma, soprattutto, non si capisce cosa cambi se Lo Voi, Li Gotti, io, mio cugino, la nonna della mia vicina, lo zio del mio collega siano komunisti o di destra o di qualsiasi altro partito).

6. Lo Voi a questo punto non ha più tempo e deve decidere che fare. Perché l'art. 6 della ormai famosa legge costituzionale dice che deve mandare gli atti al Tribunale dei Ministri "ENTRO 15 GIORNI" e avvertire gli accusati "IMMEDIATAMENTE". Se si tiene gli atti, più avanti lo accuseranno di "essersi tenuto gli atti". E Bruno Vespa si chiederà con la faccia seria ("seria" è qui una parola molto grossa) cosa ci sia dietro questa attesa sospetta. Allora decide di rispettare i termini di legge e mandare gli atti al Tribunale dei Ministri.


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L'avvocato Luigi Li Gotti © Paolo Bassani

7. Si domanda se l'ipotesi d'accusa sia manifestamente infondata e si rende conto che, non solo non è manifestamente infondata, ma appare molto plausibile. E questo è quanto. Fine della (tristissima) storia. Salvo, ovviamente, quanto potrà emergere nei prossimi giorni/mesi/anni in un senso o nell'altro. Perché alcuni di noi che non hanno padroni e non appartengono a nessuna cricca, non hanno certezze da difendere a prescindere e attendono serenamente lo sviluppo degli eventi, sapendo che potrà emergere di tutto, in un senso o nell'altro. Non avendo partiti da difendere a tutti i costi, non abbiamo paura della verità, qualunque essa si scoprirà che sia. E per fortuna, se emergerà che la notizia di reato è infondata sarà agevole riconoscerlo archiviando il tutto nella competente sede. Perché il paradosso folle è che fino a qualche anno fa i padroni del potere pretendevano di non essere condannati per le loro malefatte. Poi hanno cominciato a pretendere di non essere neppure indagati. Ora pretendono di non essere neppure "iscritti" e vogliono il sangue di chi si permette anche solo di sospettarli. Un tempo si diceva che "la divisa non si processa". Ora la divisa neppure si deve sospettare. E guai a chi si permette di farlo. Cose che nemmeno sotto il Re Sole in Francia.
Ora la canea urlante sta con le Forze dell'Ordine a prescindere. Con i potenti a prescindere. Con gli amici di questi o di quelli a prescindere. Quindi, se in un "incidente" con i Carabinieri muore un quindicenne non ci si deve permettere di cercare di capire cosa esattamente è successo. Se un criminale di guerra invece di essere portato in carcere viene accompagnato a casa non ci si deve permettere di sospettare che forse era più corretto portarlo al carcere. Se a casa di un Sottosegretario di Stato uno spara e ferisce un altro non ci si deve permettere di farsi domande. Se il Presidente della regione Liguria ammette una corruzione e patteggia una pena si deve credere senza alcun dubbio che è innocente e vittima di una persecuzione e che i magistrati che hanno svolto le indagini sono komunisti. Se un corrotto si dà alla latitanza e muore all'estero, si deve credere fermamente che è stato un grande statista. Se il Ministro della Giustizia dice che bisogna fermare i pubblici ministeri che indagano a testa loro, bisogna credere fermamente che non è vero che il Governo vuole il controllo dei pubblici ministeri. 
Insomma, credere e obbedire e basta. A combattere ci mandiamo gli ucraini, che - secondo quanto ci hanno detto - ci tenevano tantissimo. 

Tratto dafacebook.com

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