Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il legale: "L'ho fatto per dignità, perché come cittadino non sopporto le menzogne"

Denunciare delle palesi anomalie perpetrate dagli apparati statali e ritrovarsi al centro di uno scontro politico.
L’avvocato Luigi Li Gotti, com'è noto, è l’autore di una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma contro la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri dell'Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, titolare della delega ai servizi segreti, in merito alla liberazione di Osama Almasri.
Ma perché Li Gotti lo ha fatto?
Per rispondere a questa domanda, il programma Agorà – condotto da Roberto Inciocchi e andato in onda stamattina su Rai 3 – ha riproposto una parte dell’intervista rilasciata al caporedattore di ANTIMAFIADuemila, Aaron Pettinari: “Io non dipendo da nessuno - ha detto Li Gotti - Io sono un cittadino denunciante, casualmente sono anche avvocato. Ma l'ho fatto per dignità, perché come cittadino non sopporto le menzogne da parte delle autorità statali. Da parte di nessuno. Davanti a situazioni del genere, il governo può anche apporre il segreto di Stato. Ma perché mentire? Apponete il segreto di Stato dicendo: ‘Di questo affare non ne possiamo parlare a nessun livello’. Ma non mentire. Noi siamo cittadini sovrani. Accettiamo anche la logica del segreto di Stato. È previsto".
La destra si è barricata dietro ipotesi complottiste e, rievocando un passato ormai lontano, ha nuovamente issato lo spauracchio della ‘magistratura politicizzata’: sempre ad Agorà, il senatore Alberto Balboni di Fratelli d'Italia è arrivato a dire che “si vuole puntare a delegittimare il Presidente del Consiglio”.





E la delegittimazione arriverebbe da un avvocato – Li Gotti, appunto – definito dagli stessi filo-meloniani ‘di sinistra’ e ‘molto vicino a Romano Prodi’. Peccato che il legale abbia alle spalle una militanza trentennale tra le fila del MSI prima e di AN poi.
Inoltre, molti organi di stampa riportano erroneamente che Li Gotti sia stato l’avvocato dei ‘mafiosi’: una definizione errata, dal momento che i suoi clienti erano ‘collaboratori di giustizia’ e che ha difeso Agnese Moro, figlia dello statista Aldo Moro, i familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana, la famiglia del commissario Luigi Calabresi, un importante collaboratore di giustizia che ha fatto crollare il sistema Aemilia e le vittime del naufragio di Cutro. Oppure, per dare uno sguardo al passato, su richiesta di Giovanni Falcone ha difeso anche il collaboratore Francesco Marino Mannoia.
Durante la puntata è stato annunciato che l’interrogazione di Piantedosi e Nordio in merito al caso della liberazione del torturatore libico è stata annullata.
Anna Ascani, del Partito Democratico, ha ribadito che esiste un ricatto nei confronti del governo e che questo dovrebbe provenire “non dalla magistratura o da poteri interni al nostro Paese, ma proprio da quello che sta dietro questa vicenda”.
Come ha puntualizzato Li Gotti in un’intervista di oggi a ‘La Stampa’: “Il generale libico è stato arrestato e poi rimandato indietro con un aereo di Stato solo perché il ministro della Giustizia è stato inerte”. “Prima che la Corte d'Appello di Roma si pronunciasse, il volo era già pronto. È evidente che il ministro ha detto una falsità”.


meloni ima 2243615

Giorgia Meloni © Imagoeconomica


Il risultato di tale scelta?
Abbiamo restituito alla Libia, con tutti gli onori, un criminale che continuerà a fare ciò che ha fatto sino ad ora”, cioè “gestire un centro di detenzione con torture, lavori forzati, omicidi”.
L’Italia ha liberato un boia” che “gestiva le partenze. Questo dice la Corte penale internazionale” – ha detto – ma “sono state dette innumerevoli bugie”.
Per esempio, Giorgia Meloni ha affermato che la decisione di scarcerare il generale è stata dei giudici romani: “La premier sa benissimo che non è così. Perché, prima che la magistratura intervenisse, avevano già preparato un aereo?” domanda Li Gotti su ‘La Stampa’.
Ma i partiti di maggioranza, da questo lato, non ci sentono. Il condirettore di Libero, Alfonso Celotto, nega tutto: “Questo signore non è un trafficante, questo signore è un alto dirigente del governo libico che noi riconosciamo”.
Palese falsità, dal momento che è stato un organismo internazionale (cioè il Tribunale dell’Aja) a decretare le sue attività criminali. Inoltre, su di lui pendeva anche una segnalazione dell’Interpol.


habish najeem rainews24

Osama Almasri


L’arresto, informa Mediterranea Saving Humans, “è avvenuto dopo anni di denunce e testimonianze delle vittime, fatte pervenire alla Corte penale internazionale, che ha condotto una difficile indagine”.
Almasri, ricordiamo, aveva scritto su X ‘Mediterranea’, “è la prova di come l’intero sistema libico, foraggiato in questi anni da milioni di euro dai governi italiani e dall’Unione Europea, sia atroce e criminale: banditi come Almasri hanno solo messo in pratica in Libia il mandato ricevuto di ‘fermare i migranti’. Atrocità commesse con mezzi e soldi delle istituzioni occidentali. Almasri si nascondeva in Italia, ovviamente: perché qui i trafficanti e i torturatori libici si sentono evidentemente protetti e al sicuro”.
Se è pericoloso, va messo in galera. Non è stato messo in galera non perché i giudici non ce l'hanno fatto andare, ma perché, da quello che ho letto, il ministro Nordio non ha dato l'autorizzazione” ha commentato ad Agorà la scrittrice Ginevra Bonpiani.
Quello che mi ha colpito è che Almasri era sereno in Italia, “tanto da far pensare che forse sapeva che non sarebbe mai stato arrestato qua. Forse ci è venuto apposta dalla Germania in Italia perché qui sarebbe stato protetto. Ma è una supposizione, certo, ma diciamo che tutto il suo discorso è completamente assurdo, perché stiamo parlando di una persona che ha ammazzato dei ragazzi, che ha fatto tutto quello che si fa in Libia”.

Per rivedere Agorà: Raiplay.it

ARTICOLI CORRELATI

La Presidente del Consiglio Meloni ignorante sulla legge. Si dimetta

Li Gotti: ''Almasri? Riconsegnato un boia. Denuncia al Governo questione di dignità''

Caso Almasri, Giorgia Meloni indagata per favoreggiamento e peculato

Scoperta cittadinanza dominicana di Almasri, ong accusano: ''Ha pure passaporto italiano?''

Nessun ''cavillo'', i servizi hanno riportato Almasri a Tripoli per scelta del governo

Caso Almasri: l'avvocato Li Gotti sporge denuncia contro il governo

 

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos