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Giuseppe Galasso a confronto con Anna Vinci

"Riccio, come colonnello ha attraversato i momenti più importanti della storia d'Italia ed è stato protagonista e coprotagonista. In una recente intervista de Il Venerdì di Repubblica Riccio spiega di aver difeso lo Stato soprattutto da sé stesso. Ma lo Stato, non tutto, non voleva essere difeso. Lo Stato provava fastidio per quelle persone che come Riccio, facevano il proprio dovere. E la storia, La strategia parallela, è la storia di questo giovane, poi meno giovane, che continua".
Inizia con questa considerazione il dialogo tra Giuseppe Galasso e la scrittrice Anna Vinci, autrice con Michele Riccio del libro "La strategia parallela - Il progetto occulto di assalto alla Repubblica", edito da Zolfo, dal 22 novembre disponibile nelle librerie italiane.
Una pubblicazione che attraversa gli anni della strategia della tensione, quelli delle stragi degli anni Novanta, fino a raccontare il calvario di attacchi e delegittimazioni vissuto dopo l'incredibile vicenda della mancata perquisizione del covo di Bernardo Provenzano a Mezzojuso, raggiunto grazie alla collaborazione di Luigi Ilardo. Anna Vinci, in questo confronto, racconta il dietro le quinte di un lavoro che è durato oltre due anni, mettendo in evidenza l'umanità del colonnello Riccio, la forza della sua famiglia, e la determinazione per andare fino in fondo nel proprio dovere di difesa della democrazia.
Addirittura fa un paragone tra Riccio e Tina Anselmi, “Partigiana della Democrazia" che indagò sulla P2 con una Commissione parlamentare. "Entrambi sono state due persone di potere dentro il potere - afferma - Uno è stato dentro l'arma dei Carabinieri. L'altra è stata parlamentare, ministra, presidente della Commissione bicamerale inquirente sulla loggia P2 di Licio Gelli. Hanno avuto potere, ma sono riusciti ad opporsi al potere, rimanendo dentro e non venendo meno alla loro integrità. Una storia fantastica. Riccio e Tina Anselmi hanno tutti e due questa grazia della normalità. Ed è la cosa che più manca di questi tempi a chi ci rappresenta".

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