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buscetta tommaso giovane http files24 rainews itdi Stefano Baudino
Il 1984 segnerà una svolta importantissima nelle indagini contro la mafia. Fu infatti l’anno in cui il giudice Giovanni Falcone riuscì a conquistarsi la fiducia del pentito Tommaso Buscetta (in foto), il quale era scappato dal fuoco incrociato della seconda guerra di mafia rifugiandosi in Sud America, dapprima in Paraguay e successivamente in Brasile, e a cui i corleonesi avevano sterminato parte della famiglia (due figli, un fratello, un genero, quattro nipoti e un cognato), riuscendo ad interrogarlo in veste di pentito e ad accumulare una serie di informazioni il cui utilizzo avrebbe drasticamente cambiato la lotta alla mafia. Quali erano esattamente i contenuti di quello che verrà definito il “Teorema Buscetta”? Esso, frutto delle risposte di Buscetta in occasione degli interrogatori davanti a Falcone, descriveva nel dettaglio la gerarchia di Cosa Nostra, mettendo in luce come essa fosse una vera e propria organizzazione strutturata, verticistica, sottoposta a logiche di potere, dotata di un capo e di una serie di capimandamento che rappresentavano la varietà delle cosche mafiose e che, dunque, i componenti della Cupola fossero responsabili dei delitti commessi dagli associati in quanto loro effettivi mandanti. Buscetta rese inoltre note al pool le procedure di iniziazione degli uomini d’onore e anche i nomi dei complici esterni all’organizzazione mafiosa. Spiegò poi quali erano i rapporti di forza all’interno di Cosa Nostra, soffermandosi sulla salita al potere dei corleonesi guidati da Salvatore Riina e Bernardo Provenzano ai danni dei palermitani, i quali avevano detenuto il potere precedentemente ai fatti della seconda guerra di mafia.
Falcone cercò di strappare a Buscetta anche tutta una serie di preziose informazioni sui legami tra l’organizzazione mafiosa Cosa Nostra (ora, sì, identificabile in quanto tale e con questo nome) e il mondo della politica: Buscetta gli rispose che avrebbe detto quello che sapeva in merito a tali connessioni solo nel momento in cui si fosse presentata una situazione adatta per quel tipo di eventualità. In quella fase storica fare determinati nomi sarebbe stato, a suo dire, per lui troppo pericoloso.

Rubrica Mafia in pillole

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