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Ieri mattina il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si era recato a sorpresa nella città di Kherson appena liberata, dove ha salutato le truppe con aria vittoriosa.
Tuttavia è stato lo stesso esercito russo ad abbandonare la città senza combattere.
Come ha evidenziato il processore Alessandro Orsini su 'il Fatto Quotidiano', "i soldati ucraini hanno provato per mesi a riconquistare Kherson, ma i russi hanno respinto gli attacchi causando un alto numero di vittime tra i nemici. A Kherson, l’esercito russo è stato a lungo sovrastante, come rivelava anche un articolo del Washington Post del 7 settembre".
Questo è un fatto che è stato riconosciuto anche "dal comandante dell’esercito americano, Mark Milley. A suo dire, i soldati ucraini caduti sono circa 100.000, grosso modo il numero dei russi. Con la differenza che il numero dei caduti ucraini dovrebbe essere inferiore a quello dei russi giacché la Russia invade e l’Ucraina si difende".
Ma se la città è stata difesa con successo fino ad ora perché lasciarla?
"Per motivi di sintesi - si legge - indichiamo soltanto quella relativa al ponte di Kherson danneggiato dalle armi americane. Se gli ucraini fossero entrati a Kherson, i russi avrebbero avuto bisogno di rifornimenti che il ponte Antonovsky non consentiva di trasferire da una parte all’altra del Dnipro. Per non rimanere intrappolati, i russi hanno ceduto la città mettendo in salvo soldati e attrezzature sull’altra sponda del fiume. Secondo accreditate fonti filo-Nato, la Russia ha condotto un’operazione di alto livello organizzativo e logistico".
Ciò non significa che in un futuro prossimo non ci saranno più scontri per riconquistare la città.
"I russi stanno cercando di capire se l’invito alla trattativa di Milley sarà accolto da Biden o da Ursula von der Leyen. Con la Commissione europea ostile alla diplomazia, il massacro di Kherson rimane una potenzialità attivabile che potrebbe avvenire domani o tra tre anni, com’è accaduto al fronte tra Armenia e Azerbaigian. In secondo luogo - ha spiegato Orsini sul 'Fatto' è altamente probabile che i generali russi, per ottenere l’autorizzazione ad abbandonare Kherson, abbiano assicurato a Putin una vittoria completa in Donbass".
In conclusione "l’Ucraina è sotto una pioggia di missili e l’inverno favorisce i russi, forti di una superiorità missilistica assoluta. I russi potranno starsene in trincea mentre distruggono le città ucraine con il telecomando".
Alessandro Orsini ha sottolineato anche che ci sono dei gruppi di potere che promuovono politiche di guerra in Ucraina con l’aiuto di due propagandisti: "Concita De Gregorio e Carlo Calenda, la prima intenta a fare disinformazione e il secondo, un cinico opportunista della guerra, a diffonderla. Questi gruppi di potere sostengono che la riconquista di Kherson, ricevuta dagli ucraini per gentile concessione, confermerebbe che la strategia dell’Occidente guidato da Biden funziona: grazie al rifiuto della diplomazia – dicono – l’Ucraina sta meglio e può esultare. Non è così. L’Ucraina è un Paese sventrato che la Russia sospinge progressivamente verso l’età della pietra, con un alto numero di bambini ammazzati".

Fonte: ilfattoquotidiano.it

Foto: it.depositphotos.com

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