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Il commento del critico musicale sulla serie SanPa

“Quella volta che Muccioli mi disse: ‘Io attaccato perché ogni anno tolgo 800 miliardi di lire alle mafie’”

Non smette di far discutere, nel bene o nel male, la serie tv Netflix “SanPa” sulla storia della comunità di recupero di San Patrignano di Vincenzo Muccioli. Una decina di giorni fa, l’indomani del day one della serie, Red Ronnie, celebre giornalista e critico musicale, nonché grande amico di Vincenzo Muccioli, ha detto la sua sulla serie tv nel suo canale You Tube. Tre ore di live in cui il conduttore televisivo, intervistato nella serie alla quale ha fornito anche ampi e rarissimi materiali video, ha sollevato le inesattezze mostrate in “SanPa” difendendo quindi l’operato di Muccioli. La diretta inizia proprio parlando della figura di quest’ultimo, ritenuta per alcuni (specie chi è stato salvato a San Patrignano) un salvatore e per altri (in particolare da una certa stampa e politica) un “santone” che assisteva tossicodipendenti con modalità “criminali”. “Un giorno dissi a Vincenzo”, “perché ce l’hanno tutti con te?”, ha ricordato Ronnie in diretta. “Mi rispose ‘è molto semplice: Primo perché non faccio parte di nessuna delle due chiese, non sono parte della chiesa cattolica né di quella comunista’”. “Secondo, mi disse: ‘quante persone ci sono a San Patrignano?’ Circa duemila, ognuna di queste persone consumava fuori da qui 300mila lire di eroina al giorno e per farlo avrebbe creato un indotto tra spaccio, furti, riciclaggio di materiale, di almeno un milione di lire al giorno. Un milione di lire al giorno per duemila persone quanto fa?” "E in un anno?" “800 miliardi di lire”. “Ecco perché do fastidio, perché salvo le persone”.

Taglia e cuci
L’accusa principale che Red Ronnie ha mosso è di non aver inserito le moltissime possibili testimonianze di tossici e ospiti di San Patrignano che lui conosce che sono stati salvati, reinseriti nella società e diventati imprenditori o professori universitari. Voci che provenivano addirittura dalla diretta con i vari commenti mostrati in live di ex tossicodipendenti passati per la comunità. Questo è, secondo Red Ronnie, il grande omesso della serie, tutte le numerose testimonianze positive (che in certi casi sono anche state intervistate) non inseriti nel montaggio finale.
In più ha precisato anche di aver partecipato al documentario, sul cui esito pieno di ombre non aveva dubbi, per minimizzare il danno (stessa ragione, ha spiegato sempre Ronnie, che ha spinto il figlio di Muccioli a fare altrettanto con il medesimo scetticismo). “Nella serie hanno tagliato quasi tutte le mie dichiarazioni più importanti”, ha affermato. “Del discorso che ho fatto a favore di Muccioli non sono state mostrate tante cose che ho detto. Sono state intervistate persone a favore di San Patrignano ma non le hanno messe”.





"SanPa mostra il marcio di un progetto splendido"
Nel suo intervento Red Ronnie ha parlato quindi del principio mediatico. Cioè, ha spiegato, che se si fa un documentario su qualcosa lo si fa per raccontarne le ombre e il marcio e questa è la prassi dell’editoria. Per illustrare il suo punto il giornalista ha quindi raccontato di quando si recò a Londra per intervistare George Harrison e gli portò la sua biografia, ovvero un libro appena uscito su di lui. Harrison, ha affermato, non lo voleva nemmeno vedere quel libro e la ragione, gli disse, era che era frutto di un’intervista che Harrison non diede: “Per fare un libro oggi devi scriverne male. So che lì ci sono tutte bugie, perché deve parlarne male altrimenti non gli fanno proprio fare il libro”.
E sempre per spiegare come mai SanPa è come è Red Ronnie ha citato anche Pavarotti quando disse: “Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce” quindi, aggiunge lui, “una foresta di ragazzi salvati fa più rumore di un ragazzo morto”. E ha concluso: “È giusta questa prospettiva, è uno special televisivo e va bene così. Ma non va bene se racconti una storia vera”.

La morte di Vincenzo Muccioli
Red Ronnie ha parlato poi, rispondendo alle numerosissime domande degli utenti, della vera causa di morte dell’amico Vincenzo Muccioli (deceduto a Coriano il 19 settembre 1995). “La vera causa della morte di Vincenzo Muccioli è l’essere stato tradito da una persona cui aveva dato tanta fiducia, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, ha detto. Una persona, ha spiegato, che è protagonista nella serie. “Non ce la faceva più, aveva capito che con quella storia avrebbero chiuso San Patrignano e c’erano già quelli che se lo sarebbero spartito. Così Vincenzo ha capito che per salvarlo doveva morire. E quindi si è lasciato morire. Come si fa? Fai una scelta, capisci che il tuo momento è finito e ti devi togliere, altrimenti il voler rimanere attaccato nuoce alla tua stessa creatura”.

La serie alternativa
Ad un certo punto qualcuno dai commenti ha chiesto a Red Ronnie di fare una controserie su San Patrignano per riportare alla luce la verità dei fatti. Il critico musicale ha quindi risposto: “Farò una serie alternativa con il mio materiale”.
(14 Gennaio 2021)

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