Ho sentito una per una le vittime della strage di via dei Georgofili e i familiari dei morti, l’espressione generale verso le nostre istituzioni e i politici è stata: SI VERGOGNINO!
Nel 2001 aggirando l’ostacolo dell’ergastolo attraverso il rito abbreviato Riina provò ad andare a casa come oggi, portando con sé tutti mafiosi rei di strage.
Oggi siamo alle solite Riina tenta di andare ai domiciliari portando con se tutti i mafiosi rei delle stragi del 1993.
Auspichiamo che qualcuno non lo stia aiutando come fu sia nel 1993 che nel 2001.
Siamo comunque certi che non ce la farà, non ce la fece neppure nel 2001, infatti è impensabile che lo Stato che ha abbandonato Nadia, Caterina, Dario, Angela e Fabrizio insieme a 48 invalidi, oggi si metta l’ermellino istituzionale e difenda la posizione di Riina, invocando la malattia del primo criminale d’Italia.
Se mai dovesse riuscire a prevalere la richiesta dei domiciliari a Riina, con un messaggio a “Cosa nostra” da far venire i brividi, sulla pelle dei nostri morti e invalidi, ci prenderemo in affitto una televisione e andremo in giro a dire quello che pensiamo, parole che oggi sono concesse dai teleschermi che contano solo a personaggi che della mafia sanno e hanno capito solo che quando uccide per fortuna uccide i figli degli altri, i nostri.
Siamo scandalizzati davanti a politici che per salvare le sedie in Parlamento vanno in giro a professare un atto di fede verso Riina che li squalifica dal vivere civile.
Ricordiamo altresì ai partiti che mandano in tv i loro adepti, che abbiamo seguito tutti i processi di Firenze e i partiti che hanno preso soldi da Salvatore Riina perché perorassero la causa dell’annullamento del 41 bis, e l’abolizione dell’ergastolo ostativo, sono tutti scritti a inchiostro indelebile sulla carta bollata della Cassazione.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Ass. Georgofili: ''Riina, istituzioni si vergognino''
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