Le donne di Gaza hanno mostrato al mondo una verità che avrebbe dovuto conoscere molto tempo fa. La forza non aspetta l'approvazione. Quando tutto crolla, le donne ricominciano.
Hanno aperto case quando non c'era più nessun muro in piedi. Sono diventate madre e padre allo stesso tempo, tenendo unite le famiglie con coraggio e amore. Hanno rimosso le macerie con le proprie mani. Hanno eretto tende dove un tempo sorgevano case. Hanno costruito bagni di fortuna perché la dignità conta ancora, anche quando il mondo ti dimentica.
Hanno cucinato praticamente dal nulla. Hanno creato il fuoco dagli scarti. Hanno camminato per lunghe distanze ogni singolo giorno, trasportando pesanti cisterne d'acqua come se portassero sulle spalle un futuro intero. Si sono fatte strada tra folle disperate per assicurarsi il diritto di sopravvivere. E quando è scesa la notte, quando i corpi stanchi avevano bisogno di riposo, si sono sedute con i loro figli e hanno insegnato loro, rifiutandosi di permettere alle loro menti di arretrare.
E ci sono stati momenti che nessun cuore dovrebbe mai conoscere. Un bambino avvolto in un panno. Un addio sussurrato nel silenzio. Una madre che seppellisce il suo bambino con le proprie mani, per poi risorgere perché i vivi avevano ancora bisogno della sua forza.

Le donne non sono eroine perché soffrono. Sono eroine perché trasformano la sofferenza in sopravvivenza. Prendono ciò che resta e ne ricavano la vita.

Qualsiasi lavoro è un lavoro da donna. Non perché ci si aspetti che faccia tutto. Ma perché è capace di fare qualsiasi cosa.

Foto tratta da: x.com/PalPress24

#Gaza

Tratto da: x.com/ezzingaza  

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