Le parole durissime del presidente della CEI: “Papa Francesco non aveva una mediazione, non si rassegnava alla guerra”
"A certi giornalisti, colleghi di Francesca Mannocchi, toglierei la 'patente'. Dicono che a Gaza si sta benissimo. Vuol dire che non sono giornalisti, sono venduti". Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, confrontandosi con la giornalista di guerra Francesca Mannocchi al Festival Francescano di Bologna. "Non dobbiamo mai perdere la convinzione che la pace è possibile, sempre, ha aggiunto. Per arrivare a una tregua tra Israele e Palestina "noi ce la dobbiamo mettere tutta". "Papa Francesco non aveva una mediazione - ha aggiunto Zuppi - non ce la poteva avere. Non si rassegnava alla violenza e alla guerra". Per il presidente della Cei "la parola nemico non c'è, non deve esistere. San Francesco il nemico lo chiamava fratello e lo faceva perché era cristiano e invece di fare la caccia al lupo, come nella canzone di Lucio Dalla 'Attenti al lupo', lo chiamava fratello". Per Zuppi, invece, "si può essere avversari". Per arrivare alla soluzione, "bisogna cercare le cose che sono avverse tra loro, sennò non capisci la verità, resta solo la tua verità - ha spiegato - Noi siamo iperconnessi ma in realtà siamo davvero molto disconnessi con la realtà, con la storia e con la cronaca. Spesso ci interessiamo solo alla cronaca rosa, del bellone o della bellona di turno, ma siamo disconnessi dalla storia. Dovremmo cominciare a connetterci con gli altri per connetterci con noi stessi" e "dovremmo connetterci con il Padre Eterno, per connetterci con noi stessi".
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