Il sacerdote: “Oggi come al tempo delle stragi la perversità delle mafie si dimostra in grado di minare le basi dell'economia e della democrazia"
"Le organizzazioni criminali si adattano ai cambiamenti legislativi e di mercato e noi facciamo sempre fatica ad individuarle. Ma anche noi dobbiamo rigenerarci se vogliamo estirpare questo male alla radice: e siamo chiamati a un grande impegno culturale, educativo e di politiche sociali, investendo su lavoro, salute e scuola". A dirlo a Catania incontrando studenti e docenti dell'Università nell'aula magna di Palazzo Fortuna il presidente e fondatore di 'Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie' Don Luigi Ciotti. "I nuovi rischi - ha aggiunto - vengono dall'immissione spropositata di capitali illegali, dal gioco d'azzardo, una trappola disumana che ogni anno priva migliaia di persone e anche tanti adolescenti della loro libertà, dignità e in alcuni casi della vita stessa, dagli eco-eccidi perpetrati contro la nostra 'casa comune', dallo sfruttamento di persone e lavoratori in numerosi Paesi del mondo". Per Don Ciotti "oggi come al tempo delle stragi la perversità del fenomeno mafioso si dimostra in grado di minare le basi dell'economia e della democrazia" e combattere l'economia illegale "può quindi garantire una crescita economica sostenibile e giusta, come ripete lo stesso Papa Francesco, impegnato a più livelli contro il fenomeno della corruzione". "La crisi economica - ha aggiunto don Ciotti - non può essere affrontata solo con ricette economiche perché è innanzitutto una crisi etica e culturale, di giustizia sociale e ambientale, e si deve soprattutto a una politica che ha tradito la sua funzione di servizio alla comunità, così come l'economia. La ricchezza è tale, infatti, solo se è adeguatamente condivisa, tale da garantire equità e giustizia. E il progresso di cui tutti abbiamo bisogno è crescere innanzitutto in umanità". "Non è mai una strada facile - ha concluso Don Ciotti - ma la memoria delle vittime delle mafie deve tradursi in un impegno quotidiano per la giustizia sociale, spingendoci a unire forze, energie e pensieri per sostenere il cambiamento. La persona umana è più importante di ogni cosa, e noi non possiamo continuare a sostenere e difendere un sistema dove le cose contano più delle persone".
Fonte: Ansa
Foto © Davide de Bari