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I russi avanzano nel nord-est e, di questo passo, rischiano di sfondare a Kupiansk, oblast di Kharkiv, città da cui Zelensky ha ordinato l’evacuazione di 12.000 abitanti.
L’eventuale conquista di Kupiansk decreterebbe il fallimento ufficiale della controffensiva ucraina giacché la controffensiva è un tipo di azione militare che capovolge i rapporti di forza in favore del difensore. Di questo ribaltamento non c’è traccia.
La mia tesi è che la Russia punti a Kupiansk con l’intenzione di annettere tutto l’oblast per mettere in sicurezza il territorio nazionale. Devo chiarire questo punto per mettere a fuoco le gravissime responsabilità del blocco occidentale nella tragedia ucraina. All’inizio della guerra, la Russia aveva bisogno di assorbire il Donbass. Ma poi la regione di Kharkiv è stata usata per colpire la città russa di Belgorod e adesso la razionalità strategica impone alla Russia di occupare tutto l’oblast.
Così come la Casa Bianca non ha posto fine all’occupazione militare dell’Afghanistan prima di avere scacciato al Qaeda per garantire la sicurezza degli americani, allo stesso modo Putin non può terminare la guerra senza avere assorbito le regioni ucraine che minacciano la vita dei civili russi. La razionalità strategica è uguale per tutti gli Stati. L’investimento della Nato nella guerra ha danneggiato l’Ucraina poiché ha aumentato gli obiettivi di conquista della Russia.
Infine, l’eventuale conquista di Kupiansk rappresenterebbe un danno d’immagine enorme per il blocco occidentale che profonde il massimo sforzo per sconfiggere la Russia. L’attenzione verso Kupiansk dovrebbe essere massima. Dopo la caduta di Bakhmut, sono crollati i tre pilastri della propaganda occidentale che riassumo come segue: i russi sono allo sbando, odiano Putin e stanno per andare in bancarotta.

Tratto da: ilfattoquotidiano.it

Foto © Roberto Pisana

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