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Dopo il fallimento della lista Insieme per Lona-Lases guidata dall'ex poliziotto Pasquale Borgomeo e sulla quale avevano scommesso tutti, dal commissario straordinario ed ex questore Alberto Francini, al presidente della Provincia Maurizio Fugatti (passando per i vari Kaswalder, Paccher, Cia e Gottardi), dagli ex sindaci Marco Casagranda e Manuel Ferrari ai maggiorenti dell'intera zona del porfido, oggi assistiamo ad un vergognoso atteggiamento punitivo nei confronti della comunità che non si è piegata. Comprendo bene che, di fronte a due terzi degli elettori che hanno negato il loro consenso a questi signori, il boccone sia alquanto indigesto da mandar giù.

Questo spiega il fatto che chi governa il Trentino paventi l'accorpamento d'autorità del comune ad uno limitrofo (spauracchio usato anche in campagna elettorale da alcuni candidati, senza però sortire l'effetto sperato), con tono di rappresaglia. Fa parte del modo di essere e concepire le relazioni umane (e con l'ambiente che ci ospita) dell'area politica dalla quale provengono e lo abbiamo visto anche in relazione alla vicenda orsi e lupi. Tuttavia, che i sindaci dei paesi limitrofi e pure chi rappresenta la Comunità di valle, spudoratamente, chiudano la porta ad ogni possibile assistenza al comune di Lona-Lases, come se si trattasse di una comunità di appestati, mi sembra francamente vergognoso. Vorrei, infatti, ricordare loro che dalle indagini dei Carabinieri del ROS non è solo emersa l'ubicazione della presunta locale di 'Ndrangheta a Lona-Lases, ma anche la dislocazione dei soggetti coinvolti e delle loro attività in vari comuni della zona, da Albiano a Vigolana, da Fornace a Cembra, compresi Pergine, Arco e pure il capoluogo.

Questo nonostante i sindaci di Albiano, Fornace e pure Lona-Lases, interpellati a febbraio marzo 2021 dal Gruppo di lavoro in materia di sicurezza (istituito dalla Giunta provinciale e coordinato dall'ex procuratore di Trento Stefano Dragone), abbiano messo al primo posto i problemi derivanti dalla circolazione stradale (ricordate il problema della Sicilia nel film Jhonny Stecchino di Roberto Benigni?). Nella relazione consegnata alla Giunta provinciale (e tenuta ben chiusa nei cassetti) si legge che questi sindaci nulla hanno invece segnalato rispetto ai pur gravi fenomeni quali quelli legati alla cosiddetta infiltrazione mafiosa». Eppure già a febbraio 2018 la relazione della Commissione parlamentare antimafia presieduta da Rosy Bindi informava che persone in relazione con le cosche erano responsabili di reati economico-finanziari, di truffe e sfruttamento illegale di manodopera nei settori dell'edilizia e del porfido. Non solo, il 2 dicembre 2014 era avvenuto il sequestro e pestaggio a Lases dell'operaio cinese Hu Xupai e fin dall'inizio di quell'anno il Coordinamento lavoro porfido aveva ripetutamente incontrato gli amministratori locali per segnalare le condizioni di brutale sfruttamento della manodopera extracomunitaria nelle cave di porfido. Infine, solo 4 mesi prima (il 15 ottobre 2020) erano stati eseguiti numerosi arresti nell'ambito di un'indagine denominata significativamente Perfido", dei cui risvolti la stampa locale aveva dato ampiamente notizia. Quanto erano distratti i signori Martino Lona, Mauro Stenico e Manuel Ferrari, primi cittadini nel marzo 2021 di Albiano, Fornace e Lona-Lases!

Quanta ipocrisia sottende, anche oggi, il vuoto che si vuol fare attorno ad una comunità che, lo scorso 21

maggio, ha dato un importante segnale sulla strada della sua emancipazione dalla sottomissione della quale è stata fin qui vittima.

Tratto da: iltquotidiano.it

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