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Lettera ai grandi elettori di Giuristi ed ex Presidenti della Consulta

"Un'offesa alla dignità della Repubblica e di milioni di cittadini italiani”. E' così che viene descritta la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale nell'appello ai grandi elettori del capo dello Stato promosso dalla fondazione Lelio e Lisli Basso - uno dei più prestigiosi centri internazionali di ricerca e formazione culturale - e redatto dai tre giuristi Luigi Ferrajoli, Gaetano Azzariti e Franco Ippolito. 
A firmarlo già tre ex presidenti della Corte Costituzionale - Valerio Onida, Gustavo Zagrebelsky e Gaetano Silvestri - e molti altri autorevoli costituzionalisti e studiosi di diritto (tra cui Paolo Caretti, Lorenza Carlassare, Mario Dogliani, Riccardo Guastini, Francesco Pallante, Roberto Romboli, Massimo Villone, Mauro Volpi, Vladimiro Zagrebelsky, Roberto Zaccaria). Ma anche filosofi della politica (Giacomo Marramao, Marco Revelli, Nadia Urbinati) e personalità culturali come Dacia Maraini e Carlo Ginzburg. 
Nel documento, intitolato “Considerazioni per gli elettori del Presidente della Repubblica”, si chiede ai parlamentari ed ai delegati regionali, chiamati a scegliere il nome del Capo dello Stato il prossimo 24 gennaio, di bocciare sonoramente l'ipotesi di votare l'ex Premier, pregiudicato per frode fiscale nonché ex piduista.
Per questo vengono ricordati i valori del Presidente della Repubblica ("Dev’essere espressione dell’unità nazionale, come richiede l’articolo 87, primo comma della Costituzione. È garante di questa Costituzione e deve assicurare fedeltà ad essa, come impone l’articolo 91. L’ufficio di presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica, come è preteso dall’articolo 84, secondo comma. Egli presiede il Consiglio superiore della magistratura a garanzia dell’autonomia e indipendenza dell’ordine della magistratura da qualsiasi altro potere, come è scritto negli articoli 87 e 104″). 
Ed è chiaro che Berlusconi non incarna questi valori. 
L'ex Cavaliere, fanno notare, è “protagonista di uno scontro che per lunghi anni ha diviso il nostro Paese, già esponente della loggia P2 che aveva come fine l’instaurazione in Italia di un’altra Repubblica, titolare tuttora di un vistoso conflitto di interessi, condannato per gravi reati, prosciolto per prescrizione da delitti di corruzione e tuttora imputato in procedimenti penali, non ha i requisiti per poter svolgere le funzioni di Capo dello Stato. Riteniamo pertanto un’offesa alla dignità della Repubblica e di milioni di cittadini italiani il fatto che venga candidato a presidente della Repubblica”.

Foto © Imagoeconomica

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