La sentenza di secondo grado sulla Trattativa Stato-mafia sta per essere emessa. Stando a quanto ci risulta, il 20 Settembre sapremo se l’impianto accusatorio partorito dal pool di Palermo, avvalorato dalla sentenza di primo grado del 2018, sarà confermato anche in Appello.
Nell’attesa, ho voluto riassumere quelli che (al netto dell’entità delle condanne inflitte dalla Corte d’Assise di Palermo ai vertici di Cosa Nostra, agli ufficiali del Ros dei Carabinieri e all’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri per “violenza o minaccia a corpo politico dello Stato”) sono i fatti che risultano essere accertati. Ho avuto l’occasione di farlo su uno dei più noti canali Instagram che approfondiscono il tema delle collusioni tra mafie e istituzioni deviate, @parliamodimafia, ospite di Tommaso Ricciardelli e Giuseppe Rotundo, nella cornice di due interviste: nel primo appuntamento, ho voluto enucleare i fatti che hanno originato la Trattativa e quelli in cui il dialogo tra l’universo istituzionale e i vertici della mafia si è sostanziato; nel secondo, ho affiancato Luana Ilardo (figlia del confidente Luigi Ilardo, ucciso nel 1996) per approfondire le ombre sull’omicidio di suo padre e sul mancato arresto di Bernardo Provenzano, nel cui casolare l’infiltrato aveva condotto il Ros dei Carabinieri qualche mese prima di perdere la vita. In quest'occasione, Luana ha anche presentato il libro "Omicidio di Stato", scritto da Anna Vinci sulla base della sua testimonianza e uscito per Chiarelettere.
Sperando che il giornalismo italiano voglia risvegliarsi da un lungo letargo che, fin dall’apertura di questo processo (uno dei più importanti della storia repubblicana), ha impedito alla maggioranza dei cittadini italiani di sviscerare queste trame oscure, attendiamo la pronuncia della Corte. Facendoci trovare preparati.
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- Stefano Baudino