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Questo 27 aprile si sono compiuti 84 anni dal decesso del rivoluzionario pensatore e fondatore del partito comunista italiano Antonio Gramsci, a Roma, dopo 11 anni di carcere nelle prigioni del regime di Mussolini.
Sorprende la forza fisica e morale di Gramsci, che riuscì a resistere tanti anni di persecuzione, maltrattamenti, tortura psicologica ed umiliazioni inflitte nei centri di detenzione, più simili alle prigioni sotterranee medievali, buie, umide e sporche.
Gramsci rimase in carcere dal 1926 fino alla sua morte nel 1937. Aveva solo 46 anni. Nonostante avere sofferto ogni tipo di coazione e intimidazione da parte del fascismo, e perfino pressioni dallo stalinismo o di correnti ideologiche opposte all’interno dello stesso partito comunista italiano, non arretrò mai nei suoi ideali di uomo umanista, libero ed indipendente, che mirava a costruire l’"uomo nuovo", attraverso la vera conoscenza, che si può acquisire soltanto attraverso un'educazione critica e liberatrice dell'uomo.
Quello che più mi ha colpito, dopo aver visto il film, è la frase finale di Gramsci: "Tutti i semi sono falliti eccettuato uno, che non so cosa sia, ma che probabilmente è un fiore e non un'erbaccia".
Qual’è il significato profondo, filosofico, se si vuole persino spirituale, di questa frase di Gramsci?
"La speranza della vita che risorge dalla morte". I grandi ideali degli esseri umani non muoiono mai? Non si può mai uccidere le idee, né con il carcere, né con le persecuzioni, le torture, nemmeno con la morte.

gramsci antonio igiornidelcarcere  

Perché per rinascere, e dare i suoi frutti, il seme di un albero deve morire. La vita rinasce sempre dalla morte che è sempre temporanea, la vita continua sempre attraverso le mani e le gambe delle nuove generazioni, giovani che rompono le vecchie strutture nelle società, come quella del Movimento Culturale Internazionale Our Voice, con ragazzi che con la loro passione e impegno, faranno rinascere il nuovo fiore, per mezzo della rivoluzione culturale.
Gramsci affermava "l'essenza della dominazione è culturale. Per il consenso sociale. Attraverso la direzione intellettuale e morale della società, essa è l'egemonia che si stanzia nel sistema educativo, la religione ed i mezzi di comunicazione."
Pertanto, per vincere il dominio delle mafie nei nostri stati e società, che è attualmente egemonica, dobbiamo spezzare quell'accordo sociale, e così eliminare culturalmente questo sistema criminale integrato il cui braccio più atroce e potente sono i gruppi mafiosi sparsi nel mondo.

ANTIMAFIADuemila
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