È passato un anno dalla morte di un grande giornalista, collega e amico, Giulietto Chiesa.
Giulietto era un uomo di grande energia che cercava sempre di costruire una rete di relazioni umane e politiche con l’urgenza di rispondere per tempo alle drammatiche sfide contemporanee, nel tempo in cui - come amava dire - «l’Uomo per la prima volta ha perturbato l’Universo». Da uomo pensante e libero arrivava prima di molti altri a leggere la filigrana degli eventi.
Chiunque aveva il piacere di ascoltarlo, si ritrovava ad essere affascinato dalla sua lucidità, energia e capacità giornalistica. Il suo lascito ideale ci parla della necessità di creare un’aggregazione di persone che riporti il mondo - oggi in corsa verso le catastrofi e le guerre - ad avere «il passo dell’essere umano».
Era un maestro di un'intelligenza rara. Non intendiamo perdere l’insegnamento di un metodo critico coraggioso, che servirà anche alle generazioni a venire.
Ringrazio Claudio Messora per aver ricordato Giulietto Chiesa. Qui troverete un estratto della mia intervista.
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