Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Sono passati 937 giorni dalla Strage di Genova. Chissà quanti sono i milioni di euro incassati dai Benetton in questi mesi. Il tempo passa, sfuma i contorni al passato e via via si accetta quel che non dovrebbe essere accettato. Quel che un tempo indignava oggi si trasforma in passiva accettazione dell'ineluttabile. Come se revocare le concessioni ad un'azienda che per via di quel crollo ha subito arresti su arresti fosse ineluttabile.
La politica si lascia distrarre da altro e distrae i cittadini con altro. Passa la tempesta mediatica, i Benetton l'hanno lasciata passare protetti nelle loro ville e distratti dai conti in banca che continuavano a gonfiarsi, e a gonfiarsi, e a gonfiarsi. Si sgonfiano le speranze delle vittime ed i parenti delle vittime del Morandi assomigliano sempre più ai parenti delle vittime di Ustica, della strage di Bologna, del Cermis. Resistono, sempre più soli e dimenticati.
La politica si ricorda di loro battendosi il petto negli ipocriti minuti di raccoglimento o durante gli anniversari. Siamo il Paese degli anniversari, dei minuti di silenzio, dei farisei. 937 giorni oggi, e oggi Egle Possetti, Presidente del comitato delle vittime di Genova ha provato, ancora una volta, a squarciare l'ipocrisia. “Il sistema marcio che ha consentito il crollo del Ponte Morandi è ancora più che vitale ed inserisce rattoppi sulle falle, ma potrebbe mietere nuove vittime”. Sono parole sue, parole oscurate dall'acclamazione quotidiana (e del tutto immeritata) verso un Presidente del Consiglio che fu uno degli artefici della svendita delle nostre autostrade.
Ma qui tutto si dimentica, dalla responsabilità dei nuovi santi alla morte degli innocenti. Ci sono gli anniversari però, giorni in cui lavarsi le coscienze. E allora oggi, 8 marzo, leggiamo tutti le parole di Egle: “Oggi è la Festa delle Donne e vogliamo ricordare in particolare tutte le donne morte nella nostra tragedia senza dimenticare tutte le altre vittime e tutte le donne maltrattate ed uccise alle quali questa festa dovrebbe rendere onore”.

Tratto da: facebook.com/dibattista.alessandro

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos