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L’avvocato intervistato da Vox Italia: “Bonafede deve ancora dire la verità”
“Io credo che la decisione di bocciare il magistrato Nino Di Matteo come capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria viene da lontano”. A dirlo è l’avvocato Antonio Ingroia, già procuratore aggiunto di Palermo, in merito alla scelta del direttore del Dap del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che due anni fa dopo aver proposto a Di Matteo quel ruolo cambiò improvvisamente idea nell’arco di 24 ore affidando l’incarico a Francesco Basentini. Secondo Ingroia, intervistato da Vox Italia, “solo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’allora vice-presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, o il presidente della Repubblica potrebbero aver fatto cambiare opinioni a Bonafede”. “Non ci sono alternative”, ha affermato. Sulla vicenda della mancata nomina al Dap Bonafede, ha aggiunto Ingroia, “deve dire la verità che fino ad oggi non ha detto”. Durante la lunga intervista condotta da Francesco Toscano l’avvocato ha ricostruito la storia, non solo giudiziaria, del nostro Paese degli ultimi trent'anni. Tra intrighi, depistaggi e collusioni diffuse. Dalle sue parole emerge uno spaccato desolante del sistema Italia.
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