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colletti-bianchi-big00di Giorgio Bongiovanni - 18 settembre 2012
Era un fine settimana come tanti di questa torrida estate italiana. Un gruppo di amici, proveniente dal nord Italia, era venuto a farmi visita dopo qualche tempo che non ci vedevamo. Mangiamo insieme, parliamo del più e del meno, quando ad un certo punto mi raccontano di un loro incontro con un sindaco di una città del nord. Non si trattava di un incontro sporadico ma di un vero appuntamento di lavoro per presentare la propria associazione culturale ed eventualmente organizzare e svolgere alcune attività, congiuntamente, nel territorio.

Il sindaco, che durante l'incontro aveva dimostrato di condividere gli ideali e le proposte dei miei amici, con grande onestà e sincerità ha poi ammesso loro di aver avuto nel proprio passato dei precedenti penali, seppur non gravi. A quel punto prendo la parola e dico ai miei amici: “Con precedenti penali tanto piccoli non farà carriera, resterà nient'altro che sindaco del piccolo comune del nord-Italia”. Loro rimangono stupiti dalla mia affermazione convinta. Non fanno in tempo a chiedermi perché pensassi questo che già gli davo una risposta: “Non farà carriera perché per diventare deputato, senatore, ministro o Presidente del Consiglio devi aver commesso reati di ben altre gravità. Se vuoi essere deputato o senatore devi essere indagato o condannato definitivamente per corruzione, per fare il ministro devi essere indagato o condannato, oltre che per corruzione anche per falso in bilancio, truffa o concorso esterno in associazione mafiosa. Per essere Presidente del Consiglio devi essere indagato o condannato per Strage. Se poi punti al massimo e sogni di essere Presidente della Repubblica devi darti da fare per togliere dai guai chi ha trattato con la mafia, oppure se la situazione gli è sfuggita di mano, apporre le ragioni di Stato sulle stragi del '92 e del '93”. Una storia, purtroppo non lontana dalla realtà. Basta sfogliare gli elenchi dei politici che sono stati seduti, che siedono e che bramano ancora di sedere nelle comode poltrone del nostro Parlamento. Personaggi che sono stati coinvolti in vari tipi di reato, che sono stati indagati, che sono stati messi sotto processo. Alcuni hanno subito condanne definitive, altri erano iscritti alla loggia segreta della P2, altri sono stati coinvolti in vicende di mafia, sono stati arrestati e condotti in carcere. Tante piccole-grandi storie ignobili della nostra martoriata Repubblica. Oggi come oggi superano il centinaio i parlamentari indagati o imputati o pregiudicati. Se si guardano i dati si scopre che la corruzione continua a mangiarsi 60-70 miliardi l’anno e l’evasione fiscale altri 120-150 e il ddl anticorruzione resta ancora incompiuto, oltre che incompleto. Viaggio spesso ed il Mondo intero si domanda come sia possibile che in Italia siano candidabili i condannati o perché si cerchi di imbrigliare quei magistrati che si permettono di parlare in dissenso dal pensiero unico, a difesa della Costituzione. Presto si tornerà alle urne e il popolo italiano si troverà ad avere una grande responsabilità. Siamo ancora disposti ad accettare di essere rappresentati da questi criminali che infangano lo Stato ed il diritto? Da cittadino italiano dico basta con la loro arroganza e mi auguro che in tanti si destino dal torpore per mandare definitivamente a casa politici corrotti o collusi che ancora oggi stringono nuovi patti con le mafie.

ANTIMAFIADuemila
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