L’ex ambasciatrice: “L’unico modo di far trionfare la causa palestinese sono la diplomazia e il federalismo del dissenso”
“In Medio Oriente l’Europa è stata inesistente. Ma questo perché ci sono le lobby di Israele che hanno il potere di condizionare la politica statunitense e anche quella europea”.
A dirlo è l’ex ambasciatrice italiana in Svezia e Belgio Elena Basile. L’ex diplomatica, autrice del libro “L’occidente e il nemico permanente”, è stata ospite a Palermo della rassegna “Resistenz3” del collettivo Our Voice. “Quello che sta accadendo in Israele non è molto lontano da quello che sta accadendo in Ucraina. I fattori economici che portano l’Occidente in queste guerre sono gli stessi: è la militarizzazione del dollaro”. E in questo contesto di complicità ogni forma di dissenso, secondo Basile, è messa a tacere sul nascere, soprattutto negli Stati Uniti, perché “la lobby di Israele ha potere per quel che riguarda le carriere politiche della classe dirigente americana". Il conflitto Israele-Palestina, ha aggiunto, è un fallimento della politica internazionale "perché quando si tratta di votare una risoluzione per il cessate il fuoco, a votare contro sono gli Stati Uniti, l’Italia e l’Europa che non tolgono solidarietà a Israele nemmeno dopo il genocidio che sta commettendo”. Il suo appello è di non cadere nella trappola dei media mainstream per cui appena si cerca di difendere la causa palestinese immediatamente si diventa antisemiti. In questo contesto generale Elena Basile ritiene che “l’unico modo di far trionfare la causa palestinese è purtroppo la politica e la diplomazia”. E dinanzi allo strapotere delle lobby sioniste l’invito è quello di continuare a testimoniare la verità, federare il dissenso e capire che la lotta per la Palestina è una lotta contro l’imperialismo americano, vero sostenitore del sionismo colonialista.
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