Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, per chiedere il ripristino della legalità nell'assegnazione degli alloggi del complesso di edilizia popolare del Parco Verde, anche questo diventato affare per la camorra. La scrive, affidandola a Facebook, don Maurizio Patriciello, il parroco della chiesa di San Paolo apostolo a Caivano, all'ingresso della più grande piazza di spaccio d'Europa in mano a tre clan. 'Signor presidente - premette il prete, sotto scorta da quando davanti alla sua parrocchia è stato trovato un ordigno nei mesi scorsi - al Parco Verde, in Caivano, come ha avuto modo di constatare, abbiamo pagato e continuiamo a pagare un prezzo altissimo dovuto soprattutto all'abbandono delle istituzioni e della politica'. 'Un problema serio che sta terrorizzando tante famiglie, soprattutto dopo gli ultimi blitz - racconta - è il seguente: in questi 30 anni, tante famiglie assegnatarie degli alloggi, non hanno resistito e sono andate ad abitare altrove. Le case, però, non sono ritornate, come era giusto, al legittimo proprietario e cioè il Comune. All'inizio, chi se ne andava, cedeva, per rapporti di parentela o di amicizia, l'appartamento a chi riteneva opportuno. La cosa era pacifica, nessuno diceva niente, non c'era quasi la percezione di commettere un illecito. Anche perché il Comune dava la residenza al nuovo occupante il quale riusciva ad avere anche gli allacci di luce e gas. Tante giovani coppie, con mille sacrifici, a spese proprie, sistemavano la casa e vi andavano ad abitare'. Poi però, spiega don Patriciello, 'i clan della camorra compresero che anche questo poteva essere non solo un affare ma soprattutto un altro modo per tenere sotto controllo il territorio. E iniziarono a 'comprare' le case di chi sceglieva di andare via o di chi, morendo, le lasciava vuote. Case che poi provvedevano ad affittare ai propri affiliati o a farne depositi e magazzini per droga e armi. Si è creato così un assurdo modo di agire da cui nessuno sa come uscirne fuori, perché quasi la metà degli abitanti del quartiere è abusiva'. 'Io tremo al pensiero che un'azione di forza possa pensare di fare piazza pulita. Tante di queste coppie hanno speso tutto ciò che avevano per aggiustare questi appartamenti che erano fatiscenti. Sono famiglie povere ma oneste. Vittime della camorra e di uno Stato latitante. Occorre avere il coraggio, una volta per tutte, di sanare la loro situazione, fare pace con esse, tranquillizzarle. Rassicurarle che non saranno cacciate fuori, e farle rientrare nella legalità. Sarebbe questo un risultato giusto e misericordioso. Eviterebbe tanta inutile sofferenza alla gente onesta e permetterebbe a chi di competenza, di concentrare le proprie forze verso la malavita', la sua richiesta. 'Tenga presente, la prego, questa necessaria distinzione. Essa aiuterà il suo Governo ad avere risultati concreti e giusti. E le attirerà le benedizioni della gente povera ma onesta - conclude don Patriciello - lungi da me il pensiero di darle consigli, ma essendo in questa parrocchia da 30 anni conosco meglio di chiunque le cose come sono andate e come stanno. Spero che vorrà prendere in considerazione questa mia richiesta. La ringrazio. Dio la benedica e le dia tanta luce e discernimento'."

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Spari a Caivano, don Patriciello: ''Inconcepibile che la Camorra possa fare queste cose''


Spari all'impazzata a Caivano. Don Patricello: ''È una sfida allo Stato''

Le leggi ''Melonissime'' e i cervelloni de' ''noantri''

Don Luigi Ciotti: ''Ai giovani non servono interventi repressivi, ma opportunità''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos