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Una settimana fa il vento, e voglio sperare sia stato davvero soltanto il vento, aveva spezzato uno dei rami laterali dell’ulivo di Via D’Amelio.
Tramite i volontari che quotidianamente lo visitano ce ne siamo accorti subito ma l’albero è ora tutelato da un decreto della Sovrintendenza e non si può intervenire se non previa autorizzazione.
Abbiamo subito segnalato il problema in Comune ma il ramo è rimasto per più di una settimana attaccato al tronco soltanto con dei filamenti e a terra, come un arto ferito.
Ieri, dopo oltre sette giorni, qualcuno, non sappiamo ancora chi, è intervenuto ad asportare il ramo ma l’intervento è stato fatto in maniera assolutamente approssimativa e non professionale.
Come mi dice un esperto botanico a cui ho sottoposto la foto del taglio, questo andava fatto all’attaccatura del ramo spezzato, doveva essere un taglio netto e la ferita, ed anche i bordi, andavano poi suggellati con del mastice protettivo per evitare l’infiltrazione, attraverso la ferita stessa, di parassiti.
Pretendiamo di sapere da chi è stato fatto un lavoro così maldestro e se, dato che si tratta di in bene tutelato, sono state richieste le necessarie autorizzazioni.
Chiediamo che si intervenga in maniera corretta da parte di esperti e non di generici operai, per rimediare al mal fatto e che il taglio venga correttamente eseguito e la ferita suggellata come necessario.
Tra l’altro il ramo è stato asportato e probabilmente sarà finito tra i rifiuti mentre forse, con l’intervento di esperti, avrebbero potuto esserne ricavate delle talee.
Non vorrei che piuttosto che un Giardino della Memoria, di cui peraltro ancora non riesco ad ottenere notizie certe, avremo in Via D’Amelio un Giardino dell’Incuria.

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Tratto da: change.org

Foto © Imagoeconomica

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