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lesiciliane n 76Se ti colleghi in rete per cercare qualche notizia sulla tanto attesa e sospirata segretaria donna del partito democratico, trovi le cose più assurde. I titoli della maggior parte dei giornali fanno impazzire, e ridere a crepapelle. La maggior parte di essi parlano della sua fidanzata, chi è, perché non appare, cosa fa, del suo nome curioso, di come mangia, come dorme, e via dicendo. Ma perché visto che è una politica non vogliamo sapere qualcosa del suo programma, delle sue intenzioni, chi pensa di portarsi dietro, come vuole affrontare certi problemi cruciali? Lo so, ne ha parlato fino a ieri, ma rimarcarlo sarebbe normale per chi ha cose da chiedere.
È la stessa ragazza che circa dieci anni fa guidava i giovani del partito con «OccupyPd», che strada facendo si è fatta notare per il suo radicalismo controcorrente.
Quando è passata al PD non mi è piaciuto, non avevo capito, come parecchi, la sua strategia e il suo progetto. Intanto diciamo subito che quelli della mia età e i più giovani siamo ultracontenti. Non sono del PD, sono stata sempre comunista, ma sono ultracontentissima. Finalmente!
Quanto ho sognato una segretaria a capo del Partito Comunista prima e di Rifondazione poi. Partiti ritenuti aperti e lungimiranti, rivoluzionari, ma – rispetto al potere – i maschi sono maschi e lo hanno sempre dimostrato. Ci voleva uno scricciolo, una mingherlina, un pulcino (solo apparente) per smuovere l’oceano. Brava. Brava. Brava. Per il momento, la gioia del risultato non mi fa venire in mente nulla, io faccio parte di quelle donne che aspettano da 90 anni, anche se ancora 90 non li ho. Non sono contenta perché trattasi di una donna, sono contenta perché si tratta di questa donna. Questa bella persona. La donna sulla quale in tanti, tantissimi stiamo puntando la speranza per rilanciare o ritrovare una Sinistra sempre più minoritaria e sempre più sbiadita.
Cosa desidero? Se si dovesse cambiare simbolo mi piacerebbe di fosse anche una piccolissima, nostalgica – per molti antistorica – falce e martello, per ricordare a tutti che forse stiamo ritornando a sinistra. Forse ripareremo i danni fatti dalla fusione fredda che ci ha letteralmente freddati.

ULTIMO NAUFRAGIO
(speriamo sia l’ultimo)

Il dolore non ha voce né parole. Non si può assolutamente continuare con questo tipo di politica. Costringere i derelitti del mondo a usare i “barchini” che affondano soprattutto nelle vicinanze delle rive per arrivare da noi.
Noi tutti non possiamo continuare a guardare passivamente, a non fare nulla o non abbastanza, così come abbiamo fatto con Mimmo Lucano che si era inventato una accoglienza straordinaria.
Sì, ci sarebbero tante cose da dire ma non mi sembra il caso.
Questi sono giorni del dolore. Giorni in cui ripensare a quale politica sperimentare per questi fratelli sfortunati.
Non parlo di pietà, parlo di diritti.

Tratto da: Le Siciliane/Casablanca

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