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Il professore su Il Fatto Quotidiano: “Biden lavora per guerra moderata e prolungata affinché non degeneri in guerra nucleare, contraria a interessi USA”

Nonostante le numerose smentite del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo giorni di combattimenti intensi, Soledar, fondamentale per la difesa del territorio in Donbass, è stata conquistata dall’esercito di Putin insieme a Bakhmut e Siversk costringendo le truppe ucraine alla ritirata verso Kramatorsk e Sloviansk. Altro dato rilevante, il sentimento patriottico del popolo russo che continua ad intensificarsi con l’aumentare delle sanzioni contro la Russia e della richiesta di Jens Stoltenberg e Ursula von der Leyen di inviare sempre più armi a Kiev. Questa sarebbe la disamina del professor Alessandro Orsini sulle pagine de Il Fatto Quotidiano che, in netta contrapposizione alla narrativa occidentale, ha spiegato: “Bisogna essere davvero i portavoce della Casa Bianca in Italia per credere che i russi facciano il tifo per diventare più poveri e umiliati. La Russia vincerà con le armi convenzionali o eviterà la sconfitta con quelle nucleari. Trattandosi di una guerra esistenziale - ha spiegato Orsini -, per ogni proiettile della Nato lanciato contro i russi, i russi ne lanceranno dieci contro gli ucraini. La consegna dei carrarmati a Kiev spingerà la Russia a contromosse sempre più pesanti. Tra quelle contemplabili, vi è la possibilità che Putin esalti l’aviazione finora sottoutilizzata, con conseguenze potenzialmente spaventose per i civili”.
Parlando di delirio ideologico, Orsini, professore di sociologia del terrorismo, ha criticato pesantemente l’atteggiamento dei principali media italiani che, per accrescere il consenso sule politiche belligeranti di Biden, quindi, della Nato, continuano a minimmizzare gli effetti devastanti degli attacchi russi in Ucraina. “Biden lavora per una guerra moderata e prolungata affinché non degeneri nel conflitto nucleare contrario agli interessi americani, separa la Russia dall’Europa attraverso un grande scorrimento di sangue. Se i morti ucraini sono pochi - ha spiegato Orsini -, il sentimento anti-russo degli europei sarà tenue; essendo tanti, sarà grave. L’egemonia americana sull’Europa richiede che gli europei odino i russi profondamente in modo da rendere improbabile qualsiasi riavvicinamento tra loro". Insomma, sembra che il conflitto in Ucraina sia destinato a durare ancora molto tempo. Intanto, cresce il numero di vittime e l’odio si espande insieme alla propaganda. 

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