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Per il generale dell’Esercito Italiano, Mosca ora deve decidere se passare da un’operazione speciale a una guerra totale

Mercoledì il generale Fabio Mini, ex Capo di Stato Maggiore del Comando NATO del Sud Europa e comandante della missione internazionale in Kosovo, è stato intervistato dall’Antidiplomatico e ha espresso la sua visione sugli ultimi eventi riguardanti la guerra russo-ucraina.
Per il generale italiano l’offensiva ucraina e il ritiro caotico delle truppe russe è stata una strategia per smuovere una situazione che era in stallo, infatti secondo Mini l’esercito russo si è ritirato su ordine, un ordine che è arrivato in ritardo e che ha costretto i soldati russi a lasciare la posizione in modo disordinato. Il militare ha dichiarato: “In ogni caso, il caos delle ritirate non ci deve sorprendere. Da Saigon a Kabul le ritirate di eserciti “imbattibili” sono sempre state caotiche. Lo stesso risultato ottenuto dagli ucraini - ha continuato - è senz’altro molto significativo in termini di propaganda, ma sul terreno le condizioni non sono mutate di molto. Anzi, in un certo senso peggiorano per gli ucraini che in uno spazio vuoto dovranno sostenere il fuoco russo”.
Dalle dichiarazioni del New York Times nell’offensiva dell’esercito ucraino la NATO ha fornito un decisivo supporto di Intelligence. Il generale in merito ha asserito che l’intero conflitto è stato condotto, a livello di operazioni, in primis dagli Stati Uniti e in secondo luogo da tutti i paesi membri NATO. “Non solo sono state fornite informazioni e armi, ma anche piani, obiettivi e la direzione stessa delle operazioni” ha così detto Mini. Per l’intervistato “l’uso della forza non è più uno strumento, ma il fine. La violenza, l’inganno e la disumanità sono fini.” E in riferimento alle ultime affermazioni di Papa Francesco sul conflitto si è così espresso “Il Papa è tuttavia ottimista: pensa che la terza guerra mondiale sia appena cominciata e possa essere fermata. A me sembra che proprio nel senso indicato la prima e la seconda non siano mai finite”.
A seguito dell’avanzata ucraina Mosca ha deciso di interrompere la fornitura di energia elettrica generando blackout diffusi in alcune regioni come Kharkiv e Donetsk. Secondo il generale adesso la Russia si trova a dover decidere se passare da un’operazione speciale a una vera e propria guerra, tenendo conto di tutto ciò che questo comporta a livello di sacrifici per uno Stato. Fabio Mini ha infatti affermato: “Per la Russia il passaggio è sostanziale e Putin lo sa bene, per questo resiste alle insistenze dei suoi falchi. Il solo parlare di guerra per ogni Stato serio è una cosa grave. Uno Stato in guerra deve adottare provvedimenti eccezionali anche se si tratta di una guerra che si intende combattere ad un basso livello”. Ha specificato che una nazione in guerra non può permettersi dissidenze interne e deve richiedere grossi sforzi da parte del popolo. Altro punto per lui fondamentale è la visione delle istituzioni giuridiche internazionali “(un paese in guerra) deve trovare le risorse per sostenerla e le coperture internazionali per non cadere nell’illecito giuridico che aggiungerebbe crimine al crimine della guerra stessa”. Ad oggi nessuno dei due paesi coinvolti nel conflitto ha adottato questo tipo di misure, la Russia non ha chiesto esplicitamente ai suoi cittadini sacrifici importanti e l’Ucraina si è sempre definita come resistente a un’aggressione e mai in guerra.
Mini ha definito gli Stati Uniti, i paesi membri della NATO e dell’Unione Europea come ipocriti e cobelligeranti “Sono state adottate misure di guerra aperta e diretta contro la Russia; siamo apertamente cobelligeranti con l’Ucraina ma non è stata adottata nessuna misura giuridica, economica e politica per riconoscere tale status”. Infatti questi stati stanno offrendo atti di guerra contro la Russia attraverso l’invio di armi in sostegno a Kiev e le sanzioni economiche a danno di Mosca.
In ultimo il giornalista ha chiesto a Mini come mai a suo parere il conflitto ucraino non sia menzionato nelle attuali campagne elettorali, nonostante la sua evoluzione inciderà sulla vita del popolo italiano. Il generale ha definito “imbarazzante” la posizione che l’Italia ha adottato nella guerra ucraina, infatti si sarebbe potuto evitare l’inizio del conflitto. L’intervistato ha dichiarato: “Sarebbe bastato discutere sulla politica, gli interessi e la sicurezza dell’Europa invece di accettare ad occhi chiusi una versione distorta della realtà come quella prospettata dagli Usa, dalla Ue e dalla Nato”. A suo parere era sufficiente leggere il Trattato Atlantico e le norme dell’Unione Europea per non essere cobelligeranti. Ha poi aggiunto “Volevamo il ripristino della sovranità dell’Ucraina, il disimpegno dalla dipendenza energetica dalla Russia, maggiore sicurezza in Europa? Tutto questo si poteva ottenere discutendo e negoziando. Se non altro per guadagnare tempo”. Infine il generale Mini ha così spiegato il comportamento dei politici italiani “Ora, gli autori di questo scempio si dovrebbero svergognare da soli spiegandolo agli italiani e implorando il loro voto? Meglio tacere”.

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