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L’inizio dell’incubo Europeo

Andare via dal proprio Paese mentre è in corso una guerra è sempre una scelta drammatica. C’è chi resta e chi parte. Ma per le famiglie che riescono a raggiungere le frontiere europee le aspetta un’amara salvezza: tra i soccorritori, i medici, gli assistenti, i volontari e le forze dell’ordine si nascondono gli sciacalli, i nostri sciacalli. Quelli che l’Europa, colpevolmente, non ha mai del tutto eliminato, quelli che sono sempre in agguato in attesa del pasto della disperazione, quelli che mentre il grande cameraman dell’informazione filma le carcasse fumanti dei carri armati (sia russi che ucraini) rapiscono, violentano, vendono e seviziano i più deboli. E’ un’infanzia rubata quella dei bambini in fuga della guerra in Ucraina. Vittime nel corpo e nell’anima. Pargoli senza genitori che diventano merce in un mercato cinico e perverso.
In questo contesto sicuramente troveremo anche le mafie, forse la ‘Ndrangheta, sempre presente sin da prima del crollo del muro di Berlino nei Paesi satellite della Russia Sovietica.
Estorsioni, rapimenti, ricatti e falsificazione di documenti illegali per chi magari è un criminale e vuole circolare in Europa senza troppi problemi. Il catalogo di ciò che sta accadendo è ampio.
Karolina Wierzbińska, coordinatore della ong per i diritti umani polacca Homo Faber, ha raccontato di aver visto casi di bambini mandati da soli da genitori disperati per incontrare parenti o amici oltre il confine ucraino ma arrivati senza nessuno ad aspettarli. "Questo è ovviamente estremamente angosciante per un bambino e li trovi che vagano da soli nella stazione, disorientati e, nei casi peggiori, scompaiono. Questo sfortunatamente non è un caso ipotetico, è già successo", racconta. "Stiamo anche già ricevendo racconti di casi di traffico di esseri umani e donne cui viene offerto lavoro in Polonia ma poi scoprono che il posto di lavoro è illegale, il datore di lavoro le maltratta o rifiuta di pagare il salario. Ci sono casi di estorsione di documenti personali o denaro".
Ecco ‘l’altro volto dell’Europa’ sempre pronta ad incensarsi e ad auto compiacersi. Se è vero com’è vero che la guerra è un inferno, anche il traffico di bambini lo è, solo che il primo, nella democratica Europa fa più ascolti. Migliaia di bambini scomparsi vengono venduti per il traffico di organi, per il piacere inumano dei pedofili o per soddisfare le voglie di alcuni ‘ricchi’ borghesi benestanti. Questo è l’inferno che noi abbiamo sempre ipocritamente ignorato.
Già nei giorni scorsi la commissaria europea per gli affari interni Ylva Johansson intervenendo al Parlamento europeo aveva posto l’attenzione proprio sui minorenni ucraini in fuga: “Questi bambini devono poter andare a scuola, poter vivere una vita più o meno normale e questo è urgente. Dobbiamo sostenere in maniera urgente i bambini che scappano della guerra e dobbiamo garantire di poter fornire sostegno ai bambini più vulnerabili”. “Abbiamo sentito notizie relative al fatto che dei criminali hanno preso orfani dagli orfanotrofi in Ucraina hanno attraversato le frontiere con questi bambini fingendo di essere i genitori e poi hanno sfruttato i bambini nel traffico di esseri umani. Gli Stati membri più colpiti stanno facendo tutto il possibile ma dobbiamo dare loro sostegno”, ha detto Johansson.
Ma la gente ‘colta’, gli ‘esperti’, i ‘politici’ amici dei mercanti di armi “parlano e mangiano” come disse Rod Steiger in ‘Giù la testa!”. E i bambini, da sempre prime vittime dei conflitti, muoiono, mercificati dagli adulti. Quindi cari politici, care commissioni di qualsivoglia genere e tipo, cara Europa con i tuoi ridicoli rappresentanti riuniti a Versailles, cari economisti, cari prelati, cari banchieri e cari capi di Stato “Giù la testa!”, non sia mai che abbiate per una volta le palle di guardare la realtà.

Foto © Imagoeconomica

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