"L'importante operazione di oggi nel trapanese magistralmente condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia e dal Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Palermo ha portato, oltre all'arresto di numerose persone, anche all'arresto della nota collaboratrice di giustizia Giusy Vitale. Il suo arresto genera sconforto perché di lei si era detto e scritto molto, persino un libro sul coraggio e sull'amore di una madre per sconfiggere la mafia. Il suo arresto ci obbliga a riflettere sul perché una donna che aveva deciso di collaborare con la magistratura sia tornata nuovamente a fare parte di Cosa Nostra ma anche a rivalutare se la sua precedente collaborazione sia stata del tutto sincera". Sono state queste le parole con cui l'imprenditore e testimone di giustizia Ignazio Cutrò ha commentato l'operazione coordinata dalla DIA che nella mattinata odierna ha eseguito 85 misure cautelari nel Palermitano. "Dal suo arresto impariamo anche che Cosa Nostra è pronta anche a riabbracciare i pentiti di mafia" ha detto Cutrò, specificando che si tratta di "un’evoluzione significativa nel mondo mafioso. Come sia potuto accadere che una collaboratrice di giustizia dello spessore criminale di Giusy Vitale possa essere sfuggita, seppur fuori programma di protezione, alla attenzione del Servizio Centrale di Protezione è un tema che andrebbe affrontato con urgenza. Resta il fatto che i Vitale sono e restano al Comando del loro mandamento nonostante la detenzione. Verrebbe da dire alla faccia di chi in questo Paese, sbagliando, vorrebbe concedere agli ergastolani mafiosi maggiore libertà e spazio e persino la pensione dello Stato".
Foto © Imagoeconomica
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