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Sono passati quasi trenta anni da quella terribile domenica di luglio del 1992 quando una autobomba posta davanti a quel portone di via D’Amelio spezzò la vita di Paolo e dei ragazzi della sua scorta.
Sono passati quasi trenta anni e non si sa ancora perché in via D’Amelio non fosse stato predisposto il divieto di sosta, come se si fosse voluto facilitare il compito a chi quella strage doveva prepara e portare a termine.
Oggi il Giudice Paolo non va più almeno due volte la settimana a trovare la madre in quella via che, nonostante questo, non veniva considerato un obiettivo a rischio, ma a ricordare quella strage c’è un albero d’ulivo che la madre e la sorella di Paolo hanno voluto che fosse piantato proprio in corrispondenza della buca scavata nell’asfalto da quella tremenda esplosione.
E quell’albero d’Ulivo è ancora oggi assediato dalle macchine e quella via è ridotta ad un budello dalle auto posteggiate anche al centro della strada,
La Via D’Amelio è una via chiusa ad una delle sue estremità da quello che una volta era un giardino di limoni e di aranci ma che oggi è diventato un posteggio ed i seppur pochi camion che la percorrono quotidianamente provenienti da un magazzino di autoricambi esistente all’estremo della strada, a causa delle auto arbitrariamente parcheggiate al centro della strada, sono costretti a rasentare i rami dell’ulivo che quindi spesso vengono danneggiati o spezzati.
Fino ad ieri non avevo la fortuna di potere ogni giorno guardare quell’albero, ma oggi che una telecamera piazzata sotto il castello Utveggio, quel castello da dove qualcuno potè osservare che la strage fosse portata a compimento secondo i piani prestabiliti, mi permette collegandomi alla pagina www.viadamelio.it di osservare via D’Amelio e quell’albero d’Ulivo, e vederlo così assediato dalle macchine e sfiorato dai camion mi fa stringere il cuore.
Tra solo due settimane, dal 1 di maggio, avrà inizio una manifestazione organizzata dalle Agende Rosse e patrocinata dal Comune di Palermo, che abbiamo voluto chiamare, per ricordare i ragazzi della Scorta di Paolo, “Scorta per la Memoria”.
Per i tre mesi delle stragi del ’92 e del ’93, Maggio, Giugno e Luglio, e non soltanto per un giorno all’anno, volontari provenienti da Palermo, dalla Sicilia e da ogni parte d’Italia, a turno, dedicheranno un giorno della loro vita a chi ha sacrificato la sua vita per noi, vegliando per l’intera giornata accanto all’ulivo di Via D’Amelio e chiunque, da ogni parte del mondo, potrà osservare via D’Amelio e quell’albero.
Abbiamo chiesto al Sindaco di Palermo che almeno per questi tre mesi, almeno finché l’albero sarà sotto gli occhi di tutti, via D’Amelio e quell’albero abbiano il rispetto che meritano.
Le macchine rispettino la segnaletica e non assedino l’albero, come fanno ogni giorno, posteggiando al centro della strada.
Che venga creata e venga fatta rispettare, almeno in prossimità dell’albero, una zona che salvaguardi, agli occhi di tutti, la sacralità del luogo.

Tratto da: 19luglio1992.com

Foto © Paolo Bassani

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