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Condividere la proprietà “non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro”. Sono queste le parole con cui Papa Bergoglio ieri ha commentato il passo degli Atti degli Apostoli. “Nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune”, era il senso del sacro passo citato durante la Messa celebrata nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia (in occasione della Festa della Divina Misericordia). “I discepoli 'misericordiati' sono diventati misericordiosi”, ha detto Papa Francesco. Per loro "condividere i beni terreni è sembrato conseguenza naturale. Il testo dice poi che 'nessuno tra loro era bisognoso'". Le sue parole si aggregano a quelle già pronunciate lo scorso novembre, quando disse che il diritto alla proprietà privata “non è intoccabile”, e anche all’interno della sua enciclica “Fratelli tutti” in cui è riportato che trattasi solo di “un diritto naturale secondario e derivato dal principio della destinazione universale dei beni creati”.
Il discorso di Bergoglio ieri, però, è stato anche un forte appello con cui il pontefice ha invitato a vivere la condivisione: “Non rimaniamo indifferenti” alle piaghe altrui; “Non viviamo una fede a metà, che riceve ma non dà, che accoglie il dono ma non si fa dono”; “Siamo stati ‘misericordiati’, diventiamo misericordiosi”.
Un monito chiaro quello di Papa Francesco lanciato direttamente al cuore del capitalismo contemporaneo: la forma economica e sociale che ha delineato (e ancora oggi delinea) il quadro di riferimento morale – e non solo – per tutta la società del XXI secolo. Anche se Francesco non ha un suo piano economico di riferimento, è chiaro che il suo intento è soprattutto quello di voler sollevare una questione morale. Ai cristiani, in particolare, chiede di non vivere “una fede a metà”, fatta di celebrazioni e preghiere ma con una sostanziale indifferenza nei confronti degli altri. Vivere una fede in senso olistico. Secondo l’economista Jeffrey D. Sachs, le parole di Bergoglio sono “fondamentalmente sovversive nei confronti degli atteggiamenti prevalenti nei corridoi del potere americano, a Wall Street come a Washington”. Ed è proprio questo il punto. Quelle del pontefice hanno una rilevanza cruciale. “Troppi tra i ricchi e i potenti negli Stati Uniti – ha spiegato Jeffrey D. Sachs - sono in balia di una ideologia economica che pone il diritto di proprietà sopra la dignità umana, persino al di sopra della sopravvivenza delle persone. Troppi credono che la moralità sia il risultato del mercato”.

Foto © Imagoeconomica

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