Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di Sandro Ruotolo
Oggi vorrei riflettere con voi sull’emergenza mafia. Da anni sottovalutata dalla politica, da tutta la politica con qualche eccezione. È dell’altra sera la notizia della stesa della camorra in un quartiere di Napoli. È di ieri la bomba fatta esplodere a Foggia dal racket davanti alla saracinesca di un centro diurno per anziani. Nessun ferito in entrambi gli episodi criminali, per fortuna. Siamo in piena emergenza Coronavirus, tutti chiusi in casa eppure le mafie non si fermano. Anzi, dovremo alzare sempre di più l’attenzione. Non è un mistero che in tempi di crisi economica le uniche organizzazioni che abbiano disponibilità di cash siano proprio le organizzazioni malavitose. Ce lo raccontano le inchieste giudiziarie degli ultimi anni. Piccoli e grandi imprenditori, commercianti si sono rivolti ai clan per avere prestiti a tassi usurai e i clan sono entrati nei consigli d’amministrazione di società, imprese del nord, del centro e del Sud Italia. Le mafie, state certi, approfitteranno anche di questa pandemia. Ci sono settori economici controllati dalle mafie. Pensiamo solo alla filiera dell’agroalimentare che dopo il traffico di droga è il suo “core business”. Pensiamo agli appalti, pensiamo allo smaltimento dei rifiuti industriali.

Tratto da: liberainformazione.org

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos