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di Rossella Guadagnini - Video
Presentato a Roma il nuovo progetto editoriale 'Laliberavia'

"Occorre una politica che si impegni a risanare la democrazia un po' malata del Paese che amo. Perché la nostra democrazia non sta tanto bene".Don Luigi Ciotti ha perso gli appunti, ma non importa parla a braccio: quello che deve dire lo dice ben chiaro. Il presidente di Libera interviene alla presentazione romana del nuovo progetto editoriale del Gruppo Abele, "Lavialibera", che si occuperà di MAFIA, corruzione, migrazioni e ambiente. Fin da questo primo numero dedicato alla "MAFIA siciliana: Cosa cova". Nella sede della Federazione Nazionale della Stampa a Roma sono presenti anche il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, il presidente e il segretario della Fnsi Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, l'ex presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi (nel comitato scientifico del progetto, insieme a Lorenzo Frigerio, Toni Mira, Alberto Vannucci), Andrea Martella sottosegretario con delega all'Editoria, Giovanni Salvi procuratore generale della Cassazione. Erede di "Narcomafie", nata con il Gruppo Abele nel 1993, "Lavialibera" è una rivista bimestrale, un progetto online quotidianamente aggiornato, newsletter, social e incontri sul territorio. Perché "occorre anche guardarsi in faccia", ricorda la direttrice editoriale Elena Ciccarello.



"E noi al valore della parola su carta vogliamo affiancare gli strumenti che la rivoluzione digitale ci mette a disposizione".
Il fondatore di Libera sottolinea la sua stima ai magistrati, "ma ci sono inquietanti zone d'ombra nel nostro Paese, di cui bisogna chiedere conto alla politica che ci governa e che non consente la radicalità nel contrasto alla criminalità organizzata. Perché si parla ancora di mafia dopo 165 anni? - chiede - Dobbiamo alzare la voce, non si può stare zitti, rimanere inerti. E' il noi che vince, anche queste battaglie". "Guardo alle mafie, alla loro occupazione del territorio - gli fa eco Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia, reduce da due recenti incontri pubblici: a Napoli per un convegno sulle massomafie e a Foggia, dove è intervenuto sulla quarta MAFIA, che si muove con sempre maggior spregiudicatezza per il controllo del territorio. "Di mafie si parla sempre troppo poco - aggiunge - C'è solo repressione, da un lato: delle forze dell'ordine, dei magistrati, dei prefetti. Ma si è sordi di fronte alle infiltrazioni mafiose nella società civile. La nostra economia è mangiata dalle mafie. Quali sono le disposizioni a livello nazionale? L'informazione è fondamentale anche per rivelare i legami della criminalità organizzata con i comitati d'affari, con i politici e gli amministratori".

Tratto da: Adnkronos

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