Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

ardita accorintida stampalibera.it
E’ con un comunicato stampa arrivato in serata nelle redazioni che il sindaco Accorinti ha voluto manifestare la propria gratitudine e quella della città per il lavoro svolto in cinque anni dal Procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, che ha messo alle corde il malaffare della città, arrivando ai livelli più alti, che ha messo alla sbarra e fatto condannare a undici anni Francantonio Genovese (dando avvio alla più importante indagine sulle ruberie della formazione professionale), che ha fatto arrestare per mafia e bancarotta il capo dei Costruttori Carlo Borella, che ha svelato gli affari del Consorzio Autostrade, facendone arrestare i vertici, che ha scoperto gli sprechi e le ruberie di Messinambiente, che ha riaperto le indagini sullo scandalo dei derivati. E che è adesso impegnato in quella che si pensa possa diventare la più grande indagine antimafia della storia di Messina, l’Operazione Beta.

Di seguito la lettera di Accorinti.

L’autonomia e l’indipendenza della magistratura sono una cosa importante per il funzionamento del sistema. In politica lo dicono pressoché tutti, ma solo finché conviene. Arriva poi il momento in cui, quando si vede all’opera un magistrato davvero libero, ecco che dalla politica arrivano solo insulti sguaiati e veleni.
Perché la verità è che l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, considerate solo in astratto, di questi tempi rischiano di rimanere un involucro vuoto. È di magistrati liberi e indipendenti, in concreto, che l’Italia ha un gran bisogno.
Per questo, quando nel 2012 il dr. Sebastiano Ardita arrivò a Messina come Procuratore aggiunto, pensai che fosse una fortuna per la Città. Era la sua storia a dirlo. Prima, da pubblico ministero della D.d.a. di Catania, aveva mostrato come la legge per lui fosse davvero uguale per tutti, anche quando questo gli aveva portato il livore rancoroso della parte peggiore dei potentati locali, anche giudiziari. Poi, al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, aveva rischiarato di luce certi meandri oscuri della gestione delle carceri italiane, tirando fuori dai cassetti pure le carte che dimostravano le oscene trattative tra mafia e Stato negli anni delle stragi. Per questo, i cittadini onesti di Messina (cioè quasi tutti) avevano solo da sperare per l’arrivo del dr. Ardita, in una città che era stata anche giustamente definita “verminaio”.
Per oltre cinque anni il Procuratore Ardita ha mantenuto le promesse che lo avevano accompagnato. Si è dimostrato una volta di più un magistrato autonomo e indipendente. Lo dico da Sindaco di Messina, quindi da amministratore il cui operato deve essere sottoposto quotidianamente al controllo di legalità dell’Autorità giudiziaria. In questi anni da Sindaco anche io, su denunce di avversari politici, sono stato sottoposto a procedimento penale dalla Procura di Messina. Quand’è avvenuto, mi sono difeso e ho dimostrato che le accuse erano infondate. Ma l’ho fatto senza pretendere, come fanno troppi esponenti politici, di sfuggire al controllo di legalità. Tutt’al contrario, in questi anni da Sindaco ho sempre guardato all’istituzione giudiziaria, e alla Procura della Repubblica di Messina, come a una garanzia per la collettività. Per questo, ogni volta che ho visto all’interno dell’amministrazione comunale vicende che destavano sospetti, o manovre che vedevano il Comune come vittima di possibili illeciti, ho sempre portato tutta la documentazione alla Procura della Repubblica e denunciato ogni cosa. Ne sono derivati anche processi e condanne. La presenza del dr. Sebastiano Ardita in quell’ufficio giudiziario contribuiva a rassicurare, non me ma i cittadini onesti di Messina (cioè quasi tutti), che la giustizia avrebbe fatto il giusto corso.
Quello secondo cui i cittadini sono davvero tutti uguali davanti alla legge; quello secondo cui i potenti non sono più impuniti; quello secondo cui il mercimonio del potere è reato; quello secondo cui la predazione del denaro pubblico viene punita tanto più rigorosamente quanto più ignominiosamente è stata praticata; quello secondo cui il riciclaggio del denaro sporco è la peggiore droga dei circuiti economici cittadini; quello secondo cui le opere pubbliche gestite come affari privati sono uno scempio agli occhi della collettività.
Ora si apprende che forse il dr. Ardita lascerà la Procura di Messina per altra sede giudiziaria. Da Sindaco di Messina non posso che fargli i migliori auguri, pur con il dispiacere di vedere allontanarsi da Messina un magistrato davvero autonomo e indipendente. Posso dire che Sebastiano Ardita, proprio per come ha incarnato una giustizia autonoma e indipendente da ogni altro potere, ha l’enorme gratitudine dei cittadini onesti di Messina (cioè quasi tutti). Anzi, proprio per questo, posso dire e voglio dire che Sebastiano Ardita è stato nei fatti un Messinese di cui la Città resterà fiera. E’ comunque nelle mie speranze di sindaco e di cittadino di Messina che il dott. Ardita possa rimanere per fornire ancora il suo prezioso contributo alla nostra Città.

Renato Accorinti

Tratto dastampalibera.it

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos