di Giovanna Maggiani Chelli
Il pronunciamento della Cassazione sulla richiesta di Riina di andare a morire ai domiciliari ci lascia a dir poco basiti.
Aspettiamo fiduciosi il pronunciamento del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, un Giudice ci sarà pure in questo Paese.
Dopo di che per non essere presi in contropiede cominciamo a preparare gli striscioni.
Infatti dignità, umanità, invocate dalla Corte di Cassazione per il macellaio di via dei Georgofili possono essere esercitate tranquillamente all’infermeria del carcere o in un ospedale attrezzato per il 41 bis.
L’espressione usata “diritto ad una morte dignitosa” la ritorniamo al mittente, si può morire dignitosamente ovunque nelle mani di uno Stato, tranne in via dei Georgofili come è avvenuto il 27 Maggio 1993 per Dario, Nadia, Caterina, Angela, Fabrizio e quanti ancora oggi spesso non possono condurre la vita che gli resta dignitosamente.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
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