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barbacetto-gianni-web1di Gianni Barbacetto - 20 settembre 2012
Oggi Milano celebra la sua seconda “Giornata della virtù civile”. È un altro buon segno che viene dalla città, dopo anni in cui i temi di discussione collettiva erano il pericolo extracomunitari, la presenza dei rom, l’invasione dei graffitari eccetera. La corruzione? Non è un problema della città. La mafia? A Milano non esiste. Così si sentiva ripetere. Ma negli ultimi due anni il dibattito pubblico ha fatto qualche passo avanti. Ora è difficile trovare qualcuno disposto a sostenere che la criminalità organizzata non sia insediata in Lombardia. O che la legalità nella politica e negli affari non sia un problema da affrontare e risolvere, senza delegarlo alla magistratura.

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuliano Pisapia ha dato segnali importanti, come la costituzione della commissione consiliare antimafia presieduta da David Gentili e del comitato guidato da Nando dalla Chiesa. E anche la città ha dimostrato vivacità civile. Gli studenti del Politecnico, per esempio, si sono mobilitati per non lasciare solo Loreno Tetti, il venditore di panini e bibite a cui hanno bruciato il chiosco dopo la sua testimonianza a un processo contro le cosche della ’ndrangheta. Ma anche altri gruppi di cittadini si stanno impegnando sui temi della legalità. Uno di questi è l’“Associazione civile Giorgio Ambrosoli”, che da due anni promuove la “Giornata della virtù civile”, per incoraggiare “lo sviluppo di una convivenza sociale più equa, libera e conforme ai principi della Costituzione italiana”. Per ricordare gli “eroi borghesi” come Ambrosoli, il commissario liquidatore delle banche di Michele Sindona, ucciso a Milano nel 1979 da un killer mandato dal bancarottiere, perché non si era piegato né alle minacce mafiose, né alle blandizie della politica. Lo scorso anno, la “Giornata” era dedicata a Libero Grassi, l’imprenditore palermitano ucciso vent’anni fa da Cosa Nostra per essersi opposto pubblicamente al pagamento del pizzo. Quest’anno è dedicata alla memoria del prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo, uccisi a Palermo il 3 settembre 1982. Oggi ci saranno iniziative che coinvolgeranno cittadini e studenti di tutti gli ordini scolastici, dalle scuole elementari alle università. Questo pomeriggio, alle 15, nell’aula magna dell’Università Bocconi, in collaborazione con il Centro Paolo Baffi, si terrà la “Lezione Giorgio Ambrosoli”, tenuta quest’anno dal vicedirettore generale di Banca d’Italia Anna Maria Tarantola. Alle 19.30, al Teatro Dal Verme, tavola rotonda moderata dal direttore di Rai Radio3 Marino Sinibaldi, con la partecipazione di Nando dalla Chiesa, Umberto Ambrosoli e Ferruccio de Bortoli. A seguire, il “Concerto civile Giorgio Ambrosoli”, offerto ai cittadini milanesi dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Enrico Dindo, con musiche di Dvorak, Glazunov, Caikovskij, Prokofiev. Iniziativa radical-chic dei salotti milanesi, ha sibilato un’obiezione velenosa e sotterranea. Ma via: preferiremmo forse una borghesia mafiosa? O una classe dirigente disattenta e collusa? Meno male, invece, che a Milano sta tornando protagonista della vita civile, finalmente, una borghesia che accetta d’impegnarsi, uscendo dalla palude del disimpegno e dell’ambiguità.

Tratto da: Il Fatto Quotidiano

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